Il periodo natalizio si avvicina e molti italiani stanno già pianificando come gestire i doni ricevuti. Una recente ricerca effettuata dal Centro Studi di Confcooperative ha rivelato che circa il 50% degli italiani, che corrisponde a circa 28 milioni di persone, si dedica al “riciclo” dei regali. Questo trend non solo sta diventando sempre più comune, ma ha anche un impatto significativo sull’economia, con un risparmio complessivo stimato di 3,5 miliardi di euro. La ricerca ha sottolineato come questa pratica sia aumentata nel tempo, superando i dati degli anni precedenti, compreso il periodo pre-pandemia.
Un trend in crescita: il riciclo dei regali natalizi
Il fenomeno del riciclo dei regali si sta diffondendo, trasformandosi in una vera e propria tendenza consolidata negli ultimi anni. Gli italiani, infatti, si mostreranno sempre più propensi a mantenere e riutilizzare i regali ricevuti, rinviando l’acquisto di nuovi articoli. Secondo le stime effettuate da Confcooperative, la tradizionale abitudine di riutilizzare i doni si è evoluta, mostrando come i consumatori siano sempre più inclini a spendere per sé stessi piuttosto che per gli altri.
Nel contesto di un ceto medio che si sente sempre più vulnerabile e con dati allarmanti sulla povertà in Italia – circa 10 milioni di persone vivono in condizioni di difficoltà economica – il riciclo assume diverse forme. La ricerca ha evidenziato che, nonostante l’aumento delle tredicesime negli ultimi anni, che ha raggiunto quasi 51,3 miliardi di euro nel 2023, gli italiani si mostrano più propensi a riutilizzare i regali piuttosto che acquistarne di nuovi.
Le modalità di riciclo: dalle rivendite online agli scambi nei negozi
Il riciclo dei regali si manifesta in vari modi, come emerso dallo studio condotto da Confcooperative. Tra le modalità più comuni, il 60% degli italiani intervistati prevede di riciclare i doni ricevuti nelle festività. Una buona parte di essi conserverà i regali durante l’anno per utilizzarli in un secondo momento, mentre un’altra parte, pari al 20%, prenderà un’iniziativa più imprenditoriale.
Infatti, ci sono anche italiani che hanno deciso di monetizzare i regali indesiderati, rivendendoli online. Questa pratica ha visto un significativo aumento, coinvolgendo circa il 20% dei “riciclatori”, con una leggera prevalenza maschile rispetto al gentil sesso . Altri, invece, preferiranno scambiare i regali ricevuti nei negozi per ottenere buoni d’acquisto o nuovi articoli da regalare in occasioni successive. Questa strategia sembra essere più popolare tra le donne, che rappresentano il 60% di coloro che optano per gli scambi nei punti vendita.
I regali più riciclati: una classifica interessante
Quali regali sono i più comuni da riciclare? Dalla ricerca di Confcooperative emerge una chiara classifica degli oggetti che gli italiani tendono a riutilizzare. In prima posizione troviamo i generi alimentari, con una percentuale del 45%, che include prodotti come vini, spumanti, salumi e formaggi. Seguono a ruota accessori invernali come sciarpe, guanti, cappelli e calzini, che assorbono il 26% del totale.
Un buon 20% degli italiani è disposto a rigirare anche libri e agende, mentre il 9% si dedica a riciclare giocattoli. Questi dati mettono in evidenza un’abitudine che va oltre il semplice risparmio economico, ma rappresenta anche una forma di comportamento sociale. Ridurre gli sprechi e riutilizzare ciò che riceviamo diventa così un gesto che può contribuire a un consumo più responsabile, toccando l’emotività legata al dono e la condivisione.
Questi dati non solo riflettono le abitudini di spesa degli italiani ma anche un cambiamento di mentalità nell’approccio al consumo. L’atto di riciclare i regali, quindi, non è solo una risposta a necessità economiche, ma è anche una manifestazione di attenzione verso una cultura del riuso sempre più presente nelle nostre vite.
Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Marco Mintillo