La storia di Clara Buscalferri, ex responsabile dell’ufficio turismo a Macerata, racconta quanto possa fare la differenza un punto di primo intervento efficiente nell’entroterra. Quel 21 dicembre 2024 un dolore improvviso alla spalla ha scatenato un’emergenza che ha coinvolto medici e strutture sanitarie dalla provincia di Macerata fino ad Ancona, con un epilogo positivo che dipende in modo cruciale dall’ospedale di Camerino.
il primo allarme e l’intervento tempestivo del pronto soccorso di camerino
Clara ha avvertito un forte dolore alla spalla e ha subito contattato il suo medico di base. Il dottore, valutate le sue condizioni, ha raccomandato di recarsi immediatamente al pronto soccorso di Camerino. Qui è stato diagnosticato un sospetto di dissezione aortica, una condizione molto grave e pericolosa che richiede intervento immediato.
Il presidio di Camerino ha attivato il trasferimento urgente tramite eliambulanza verso l’ospedale Torrette di Ancona, specializzato per interventi complessi come quello necessario a Clara. Nel mezzo del trasferimento, mentre erano in volo, un momento di sollievo: l’operatore ha mostrato alla paziente la Basilica di Loreto, simbolo di speranza e protezione in quella fase così delicata.
Il ruolo di Camerino si è dimostrato fondamentale. La prontezza degli operatori, la qualità del servizio e la capacità di diagnosticare rapidamente, hanno permesso di evitare ritardi che avrebbero potuto compromettere gravemente la situazione di Clara.
l’intervento a ancona e la squadra medica
Giunti all’ospedale di Ancona, la precisione delle consegne ricevute dai medici di Camerino ha permesso al personale di essere già pronto ad accogliere Clara in sala operatoria. L’operazione è durata oltre dodici ore ed è stata condotta dal dottor Carlo Zingaro con la sua equipe.
L’intervento su una dissezione aortica richiede grande esperienza e capacità di coordinamento. L’équipe medica ha monitorato costantemente la paziente alla ricerca di ogni segno utile a gestire complicazioni potenziali. Gli operatori hanno dovuto eseguire tecniche complesse per stabilizzare la parete aortica e garantire il corretto flusso sanguigno.
Il successo dell’intervento dipende non solo dalla competenza chirurgica ma anche dalla collaborazione tra ospedali e unità operative: la continuità tra Camerino e Torrette ha mostrato come ogni fase della cura sia collegata e indispensabile.
il percorso di recupero e il significato della rete sanitaria nell’entroterra
Dopo il lungo intervento, Clara è stata tenuta in Rianimazione per seguire ogni parametro vitale. I giorni trascorsi in questa unità sono stati cruciali per monitorare le funzioni cardiache e prevenire complicanze. Seguirono poi la degenza in reparto di cardiochirurgia e la successiva riabilitazione all’ospedale Santo Stefano di Porto Potenza Picena.
L’assistenza prolungata ha indicato l’impegno continuo necessario per un recupero significativo. La riabilitazione ha permesso di ripristinare mobilità e funzioni essenziali e garantire un ritorno a casa in condizioni stabili.
Questa vicenda evidenzia l’importanza della presenza di ospedali ben distribuiti anche nelle aree montane e meno centrali. Per Clara, avere un riferimento vicino ha rappresentato un vero e proprio salvavita, un’opportunità che non può essere data per scontata da chi vive in zone di provincia.
l’appello per la sanità nelle aree interne
Clara Buscalferri ha voluto far sentire la sua voce per sottolineare la necessità di mantenere aperti ospedali come quello di Camerino. La sua esperienza conferma che anche chi risiede in montagna ha il diritto di ricevere cure tempestive e adeguate.
Quelle strutture rappresentano l’ultima frontiera per molti pazienti che non possono permettersi ritardi lunghi o trasferimenti complicati. Clara ha ricordato come senza il pronto intervento del presidio di Camerino probabilmente non sarebbe riuscita a superare la crisi.
Il richiamo alla politica locale e nazionale è rivolto a garantire la continuità di questi servizi, evitando chiusure o tagli che lasciano scoperti territori già difficili da raggiungere. Per chi vive lontano dalle grandi città, la sanità vicino a casa può fare la differenza tra la vita e la morte.