La tosca di Puccini alla scala: successo senza emozioni tra problemi tecnici e interpretazioni eccellenti

La tosca di Puccini alla scala: successo senza emozioni tra problemi tecnici e interpretazioni eccellenti

La rappresentazione della “Tosca” alla Scala di Milano ha entusiasmato il pubblico nonostante alcuni imprevisti tecnici, con una regia cinematografica e un cast di talentuosi interpreti.
La tosca di Puccini alla scala La tosca di Puccini alla scala
La tosca di Puccini alla scala: successo senza emozioni tra problemi tecnici e interpretazioni eccellenti - Gaeta.it

La serata di ieri alla Scala di Milano ha visto la rappresentazione della Tosca di Giacomo Puccini, un’opera che richiama l’attenzione non solo per il suo valore artistico, ma anche per alcuni imprevisti tecnici. Sotto la direzione di Michele Gamba e con la regia di Davide Livermore, l’evento ha riscosso un’accoglienza positiva, sebbene con qualche leggero intoppo che ha creato un’atmosfera di lieve tensione durante la performance.

Un’esecuzione storica arricchita da dettagli contemporanei

La Tosca è un’opera che ha una storia affascinante, essendo stata presentata per la prima volta il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma. Recentemente, una versione di questa opera ha segnato l’inizio della stagione 2019/2020 con la direzione del maestro Riccardo Chailly. Ora, la versione di Gamba ha portato una fresca interpretazione, ma con il peso della tradizione. Le scelte artistiche di Livermore e il sostegno orchestrale della Scala hanno fornito un’adeguata cornice a questo capolavoro.

Problemi tecnici e la risposta del pubblico

Un ritardo di circa quindici minuti nell’inizio del secondo atto ha sollevato un po’ di preoccupazione per quanto riguarda l’illuminazione e il funzionamento tecnico dello spettacolo. Un problema di energia elettrica ha influenzato la visibilità sulla partitura del direttore e ha creato disagi nell’illuminazione. Nonostante questi inconvenienti, la maggior parte del pubblico, tra cui figure di spicco come la senatrice a vita Liliana Segre e l’imprenditrice Diana Bracco, ha mostrato un apprezzamento generale per la performance.

Le voci di Chiara Isotton, Francesco Meli e Luca Salsi hanno colpito per la loro intensità, ricevendo un caloroso applauso. Isotton, che ha interpretato Tosca, ha fatto dimenticare la presenza di Anna Netrebko nel 2019, mentre Meli e Salsi hanno ripercorso le loro parti con la medesima efficacia di tre anni fa.

Un’impronta cinematografica nella regia

La regia di Livermore è stata caratterizzata da una visione cinematografica. Egli ha voluto dare vita a Puccini come un precursore del cinema, adoperando la scenografia per enfatizzare elementi chiave della narrazione. Le ambientazioni si sono elevate e abbassate, spostandosi sul palco e coinvolgendo il pubblico nella storia. Tuttavia, il continuo movimento e i cambi di scena hanno suscitato pareri contrastanti tra gli spettatori. Alcuni hanno apprezzato questa scelta dinamica, mentre altri l’hanno trovata eccessiva in alcuni momenti, in particolare nel primo atto.

Un programma ricco di repliche

La rappresentazione della Tosca alla Scala ha un calendario fitto di appuntamenti. Sono previste ben nove repliche, da marzo ad aprile, con vari protagonisti. Il 25 e 28 marzo, il ruolo di Tosca sarà interpretato da Elena Stikhina, con Fabio Sartori nei panni di Cavaradossi e Amartuvshin Enkhbat in quelli di Scarpia. Questa varietà di artisti promette di mantenere viva l’attenzione attorno a un’opera che continua a suscitare emozioni e riflessioni, sia nella sua ricezione che nella sua esecuzione.

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