La Toscana si è trasformata nella prima Regione italiana a offrire un quadro normativo certo per il suicidio medicalmente assistito. In un contesto di discussione intensa, il Consiglio regionale ha approvato, l’11 febbraio, una legge che segna un passo significativo nella vita di tanti pazienti. Questo provvedimento è stato fortemente sostenuto dall’Associazione Luca Coscioni ed è diventato possibile grazie a un’iniziativa popolare che ha raccolto più di 10mila firme.
Gli obiettivi della nuova legge
La legge, conosciuta come ‘Liberi subito’, ha come scopo principale quello di evitare che i malati, spesso intrappolati in lunghe attese, si trovino a dover affrontare sofferenze insopportabili prima di ottenere una risposta. Si pensi, per esempio, alla donna di 70 anni che, affetta da broncopneumopatia cronica ostruttiva, ha perso la vita a pochi giorni dall’approvazione della legge dopo essere rimasta in attesa della risposta della Asl per un anno.
La normativa prevede una rapida valutazione da parte di una commissione, che deve concludere il processo di verifica entro 20 giorni. Se il responso è positivo, i dettagli per l’implementazione della procedura saranno definiti entro 10 giorni. Il piano prevede anche che l’azienda sanitaria fornisca supporto tecnico e farmacologico per l’assunzione del farmaco entro ulteriori 7 giorni. È importante sottolineare che tutti questi servizi saranno gratuiti e saranno stanziati 10mila euro all’anno per tre anni per garantirne il funzionamento.
Le reazioni politiche
L’approvazione della legge ha suscitato reazioni contrastanti all’interno del panorama politico italiano. Mentre il Partito Democratico, Italia Viva e il Movimento 5 Stelle hanno espresso il loro sostegno, i rappresentanti del centrodestra si sono opposti, affermando che la materia non rientra tra le competenze delle Regioni. La capogruppo della Lega, Elena Meini, ha ribadito l’importanza del valore della vita, mentre Maurizio Gasparri di Forza Italia ha definito la legge “una grave forzatura”. Le critiche si concentrano sulla preoccupazione che una tale legislazione possa normalizzare l’idea del suicidio come scelta accettabile.
Il punto di vista dell’Associazione Luca Coscioni
In contrasto con le critiche, i membri dell’Associazione Luca Coscioni hanno accolto l’approvazione con entusiasmo, vedendola come un passo avanti nella civiltà legislativa del Paese. Filomena Gallo, segretaria dell’associazione, ha sottolineato che la legge è fondamentale per evitare situazioni drammatiche in cui le persone, costrette da condizioni di sofferenza, sono rimaste in attesa per mesi o anni.
Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha evidenziato come questo voto rappresenti un segnale forte al legislatore nazionale, auspicando che ciò possa stimolare una revisione delle normative a livello nazionale sul fine vita. La questione, infatti, è stata affrontata in altre 15 Regioni, ma in molte di esse le discussioni si sono bloccate prima di arrivare all’approvazione finale.
Questo nuovo scenario legislativo in Toscana avrà senza dubbio un impatto significativo sulla vita di coloro che si trovano in situazioni di sofferenza irreversibile, aprendo un dibattito che riguarda l’etica e il diritto a scegliere sul proprio destino.