La tragedia del frigorifero: famiglia di Beinasco avvia battaglia legale contro LG

La tragedia del frigorifero: famiglia di Beinasco avvia battaglia legale contro LG

La famiglia di Eliana Rozio, morta in un incendio causato da un frigorifero difettoso, avvia una battaglia legale contro LG per garantire maggiore sicurezza negli elettrodomestici e prevenire future tragedie.
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La tragica morte di Eliana Rozio, avvenuta nel 2020 a causa di un incendio provocato da un frigorifero difettoso, riaccende il dibattito sulla sicurezza degli elettrodomestici. La sua famiglia ha avviato una battaglia legale contro LG, accusando l'azienda di omicidio colposo e violazione del codice del consumatore. Le indagini hanno rivelato gravi problemi di progettazione del - Gaeta.it

La drammatica vicenda di Eliana Rozio, una 46enne di Beinasco, Torino, riemerge a distanza di anni, sollevando interrogativi su sicurezza e responsabilità nel settore degli elettrodomestici. La donna, insegnante di scuola media, è morta il 27 giugno 2020 a causa di un incendio scaturito da un guasto al suo frigorifero. La sua famiglia, decisa a non lasciare che simili tragedie si ripetano, ha avviato una complessa lotta legale contro LG, la multinazionale coreana produttrice dell’elettrodomestico.

L’incendio e le sue conseguenze

La tragedia si è consumata in piena notte. Intorno alle due del mattino, il frigorifero ha preso fuoco improvvisamente. Da un’apparenza banale, l’incendio è scoppiato mentre Eliana, ignara del grave pericolo, ha tentato di domare il focolaio. Purtroppo, la situazione è rapidamente degenerata: la donna è stata avvolta dai fumi tossici generati dalla combustione. Il consulente della famiglia, l’ingegnere Luca Marmo, sottolinea l’alta tossicità del fumo, specificando che conteneva acido cianidrico, noto per la sua pericolosità. Questo gas è stato fatale, creando una concentrazione letale che ha reso impossibile la salvezza per Eliana.

Dettagli dell’incidente

“È inaccettabile che un elettrodomestico possa diventare una trappola mortale”, ha dichiarato l’ingegnere Marmo.

La battaglia legale contro LG

Adesso, la questione è arrivata in tribunale. Fra due giorni, a Torino si terrà l’udienza preliminare a carico di due manager della filiale italiana di LG, accusati di omicidio colposo, incendio colposo e violazione del codice del consumatore. La strada per arrivare a questo punto non è stata semplice. All’inizio, la procura aveva proposto l’archiviazione del caso, ma grazie all’opposizione degli avvocati della famiglia, un giudice ha deciso di approfondire la questione.

Risultati delle indagini

Le indagini hanno rivelato che all’interno del frigorifero era presente una scheda madre non adeguatamente isolata, condividendo materiali infiammabili. Inoltre, la schiuma utilizzata per l’isolamento ha agitato i legali della parte civile, in quanto progettata per propagare il fuoco e generare fumi tossici più pericolosi del normale. Questi dettagli indicano una possibile responsabilità da parte del produttore rispetto alla sicurezza dei suoi prodotti.

Azioni civili e future strategie

Oltre alla causa penale, la famiglia Rozio ha avviato anche un’azione civile. Gli avvocati coinvolti stanno considerando di presentare una richiesta di inibizione contro LG. Un aspetto che preoccupa i legali riguarda la diffusione del modello di frigorifero coinvolto nell’incidente; l’analisi dei registri di produzione ha rivelato che si tratta di un apparecchio fabbricato nel 2016, ancora in garanzia, ma già fuori produzione. I legali intendono scoprire quanti di questi frigoriferi siano attualmente nelle abitazioni italiane ed europee. Potrebbero essere legittimati a richiedere al produttore di informare i proprietari e avviare una campagna di richiamo per evitare ulteriori tragedie.

Speranze della famiglia

Con il processo alle porte, la famiglia di Eliana Rozio spera di ottenere giustizia e garantire che quanto accaduto non rimanga un caso isolato, ma stimoli un cambiamento nelle normative riguardanti la sicurezza degli elettrodomestici.

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