Nel cuore del cimitero di Poggioreale, a Napoli, la tragedia di una frana avvenuta il 5 gennaio 2022 continua a colpire le famiglie in lutto e la comunità . Una parte del cimitero è stata distrutta, portando alla luce non solo una catastrofe fisica ma anche un profondo dolore umano. I familiari dei defunti non si sono arresi, scavando con forze e mezzi rudimentali per cercare di recuperare ciò che resta dei loro cari, in un contesto di grande precarietà e tristezza.
La frana e le sue conseguenze
Il cimitero di Poggioreale, uno dei più antichi e importanti di Napoli, ha subito gravi danni a causa di una frana che ha colpito la struttura, portando via tre piani interi di cappelle funerarie. Questo evento ha avuto un impatto devastante, non solo sul patrimonio storico e culturale del luogo, ma soprattutto sulle famiglie che avevano perso i propri cari e che ora si trovano a dover affrontare la rimozione di detriti e corpi.
Tra i detriti, migliaia di salme si trovano ora nel caos, mescolate tra loro. La situazione è tanto drammatica quanto complessa. I familiari, come Anna, Pina e Nicola, non si sono limitati a piangere i loro cari: sono entrati nell’area disastrata, armati di vanghe, picconi e a volte anche a mani nude, per cercare di recuperare le ossa. Questo gesto di amore e determinazione ha portato alla raccolta di una busta piena di resti, un simbolo tangibile della difficoltà di un processo che avrebbe dovuto essere rispettoso e dignitoso.
Il recupero delle salme e le difficoltà incontrate
Da quel tragico giorno, il Comune di Napoli ha avviato operazioni di recupero, ma la strada è stata lunga e tortuosa. I numeri parlano chiaro: circa 6000 corpi sono stati ritrovati e identificati, un lavoro che ha richiesto impegno e risorse considerevoli, in un contesto di emergenza. Tuttavia, nonostante i progressi, restano ancora circa 300 salme di cui non si ha notizia, un’attesa che pesa sulle famiglie e crea un ulteriore strato di angoscia e impotenza.
Il recupero delle salme ha implicato diverse fasi, compresi accertamenti tecnici e analisi, per assicurare che ogni corpo fosse trattato con la dignità che merita. Nonostante questo, le famiglie hanno vissuto un lungo periodo di incertezza e preoccupazione, dovendo affrontare non solo il dolore della perdita ma anche la frustrazione di un processo a volte lento e burocratico.
Le emozioni e i ricordi delle famiglie colpite
La vicenda ha messo in luce non solo la fragilità delle strutture cimiteriali ma anche la resilienza e la forza dei familiari. Ogni storia di recupero è un racconto di amore e memoria, in cui il gesto di scavare rappresenta un atto di presa di coscienza del proprio lutto. Ogni ossa ritrovata è una testimonianza del legame che persiste tra i vivi e i morti, un legame che si fa più forte anche in presenza di tali avversità .
Il cimitero di Poggioreale, dopo la frana, è diventato molto più di un luogo di sepoltura. È un simbolo della perdita e al tempo stesso della speranza, un luogo in cui il dolore ha trovato un modo per esprimersi attraverso la determinazione e l’amore. Famiglie come quelle di Anna, Pina e Nicola dimostrano che, anche nei momenti più bui, l’umanità trova le forze per rialzarsi, custodi della memoria dei propri cari.
Ultimo aggiornamento il 6 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano