Il decesso di Antonella De Angelis, una donna di 69 anni, ha suscitato gravi preoccupazioni in ambito sanitario a Roma. Presentatasi in due ospedali con sintomi allarmanti, la signora è stata dimessa senza un adeguato trattamento, morendo 24 ore dopo. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, diretta a chiarire le cause di questa tragica vicenda e a valutare se vi siano responsabilità da parte del personale medico coinvolto.
Indagini e autopsia
Dopo il decesso di Antonella, è scattata la denuncia da parte dei familiari, i quali si sono rivolti all’avvocato Paolo Palleschi per tutelare i loro diritti. È il pubblico ministero Francesco Basentini ad aver preso in carico il caso, ordinando immediatamente un’autopsia sul corpo della signora. Il provvedimento include anche il sequestro della documentazione clinica relativa ai due ospedali dove Antonella è stata ricoverata.
L’autopsia sarà eseguita da un team di medici legali guidati da Dino Tancredi, esperto incaricato dalla procura, che si occuperà di coordinare le indagini e garantire che la valutazione sia precisa e approfondita. È fondamentale per gli inquirenti stabilire se ci siano stati errori di diagnosi o omissioni nel trattamento che possano aver contribuito alla morte della signora De Angelis. L’esame autoptico potrebbe fornire importanti indicazioni sulle cause del decesso, mentre l’analisi della documentazione clinica aiuterà a stabilire se i medici abbiano agito in modo appropriato.
Le indagini si concentreranno anche sulla tempistica e sulle decisioni cliniche prese durante gli accessi in ospedale, con l’obiettivo di chiarire le responsabilità del personale sanitario coinvolto. È fondamentale per la famiglia di Antonella avere risposte chiare su cosa sia andato storto e perché.
La successione degli eventi
La vicenda di Antonella De Angelis ha inizio venerdì, quando la donna ha manifestato sintomi preoccupanti: gambe gonfie, dolori diffusi e un’incalzante debolezza. Preoccupata per il suo stato di salute, la sorella ha deciso di portarla in un primo ospedale della capitale. Qui, i medici hanno valutato i sintomi e concluso che si trattava di gonfiori dovuti al caldo e a un’inattività fisica, decidendo di dimetterla senza ulteriori accertamenti.
Il giorno successivo, i sintomi non solo sono persistiti, ma si sono aggravati. A quel punto, Antonella ha scelto di recarsi in un secondo ospedale, sperando in una diagnosi più accurata. Anche in questa occasione, però, i medici hanno visitato la donna e, senza trovare motivi di preoccupazione, hanno proceduto a una nuova dimissione. Le circostanze che hanno portato alla decisione di dimissione potrebbero essere state influenzate dalla documentazione clinica fornita relativa alla prima visita, un aspetto che sarà esaminato in modo dettagliato nel corso dell’inchiesta.
Tragicamente, solo poche ore dopo l’ultima dimissione, Antonella ha perso la vita nella propria abitazione. La sorella, profondamente scossa e desiderosa di fare chiarezza su quanto accaduto, ha immediatamente presentato una denuncia al commissariato Prenestino. Questa segnalazione ha avviato un processo che potrebbe rivelare gravi omissioni nella gestione del caso e avviare un’ampia riflessione sulla qualità delle cure sanitarie ricevute.