Antonio Toti, presidente della Transnational Limousines Prevozi doo, ha rilasciato una nota in risposta alle sanzioni emesse dalla Polizia a Fiumicino nei confronti delle vetture a noleggio con conducente con targa slovena. Le sanzioni, che hanno suscitato discussioni e interrogativi nel settore, sono state motivate da presunti illeciti nell’erogazione dei servizi. Toti, con fermezza, sottolinea la regolarità delle operazioni della sua società e la conformità alle normative vigenti.
Normative slovene e operatività in italia
Nella sua comunicazione, Toti ha rivendicato che tutte le vetture NCC di Transnational Limousines operano nel rispetto delle normative slovene, avendo ottenuto le autorizzazioni necessarie rilasciate dal Tribunale di Lubiana dopo scrupolose verifiche sui requisiti professionali ed economici dei soci. Ogni veicolo è registrato presso il Registro delle Imprese e la Camera di Commercio di Roma, e dispone di una rimessa regolare nella zona in cui svolge la propria attività.
Questa struttura operativa è fondamentale poiché, secondo il presidente, ogni vettura coinvolta può dimostrare di non operare illegalmente, contraddicendo quindi le affermazioni che suggeriscono il contrario. Toti evidenzia come l’Unione Europea faciliti l’operatività transfrontaliera di imprese legittimate, sottolineando che le norme europee garantiscono la libertà di impresa tra i vari Stati membri.
Libertà di impresa e sentenze precedenti
Toti si riferisce in particolare all’Articolo 49 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea , che stabilisce che un’impresa ha il diritto di aprire sedi secondarie in paesi membri. Questa libertà viene confermata da precedenti sentenze di vari organi giuridici, tra cui i Giudici di Pace e il Consiglio di Stato, che hanno ribadito l’illegittimità di restrizioni nei confronti di operatori NCC provenienti da altri Stati membri dell’UE.
Le sentenze, passate in giudicato, confermerebbero quindi la posizione della Transnational Limousines come del tutto legittima. Toti afferma che l’unico sopruso è, a suo avviso, quello che la società ha subito, denunciando le sanzioni ingiustificate e chiedendo un’azione di giustizia per tutelare la sua attività e quella delle altre imprese nel settore.
Reazioni dell’industria e impatti futuri
La situazione ha già suscitato reazioni tra i professionisti del settore, con molti che si schierano a favore di una maggiore chiarezza legislativa riguardo al funzionamento delle imprese NCC all’interno dell’Unione Europea. L’accaduto potrebbe avere ripercussioni significative non solo per la Transnational Limousines, ma per tutte le aziende che operano nello stesso ambito. La questione pone riflettori su un sistema che potrebbe risultare, secondo alcuni, obsoleto o inadeguato a gestire le dinamiche del mercato europeo contemporaneo.
Le azioni legali e i futuri sviluppi potrebbero modificare il panorama della mobilità in Italia e nella più ampia area dell’Unione Europea, portando alla luce la necessità di una revisione delle normative che governano il settore. Con la continua evoluzione del mercato NCC, le autorità competenti potrebbero trovarsi ad affrontare nuove sfide per garantire un equilibrio tra la legalità e la competitività delle aziende disponibili.