la trasformazione di firenze e il turismo di lusso

la trasformazione di firenze e il turismo di lusso

Un flashmob a Firenze denuncia la trasformazione della città in un’area di lusso, mentre la ministra Santanchè si impegna ad ascoltare le preoccupazioni dei cittadini sul turismo e l’immobiliare.
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Oggi a Firenze, un flashmob organizzato dal comitato "Salviamo Firenze" ha protestato contro la trasformazione della città in un'area di lusso, in risposta alla presenza della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, al Forum italiano del Turismo. I manifestanti hanno evidenziato l'impatto negativo degli sviluppi immobiliari sui residenti, sottolineando la crescente difficoltà per le famiglie a mantenere la propria residenza. Santanchè - Gaeta.it

Un flashmob ha avuto luogo oggi davanti al cantiere dell’ex ospedale militare San Gallo in via Cavour, a Firenze. L’evento, organizzato dal comitato Salviamo Firenze, è una risposta simbolica alla partecipazione della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, al Forum italiano del Turismo. La protesta è incentrata sulla crescente trasformazione della città in un’area di lusso, con lo scopo di attirare l’attenzione sulle preoccupazioni degli abitanti riguardo a questa tendenza.

Il comitato Salviamo Firenze ha messo in evidenza come gli sviluppi immobiliari mirati a creare appartamenti di lusso stiano alterando il volto di Firenze. Massimo Torelli, portavoce del comitato, ha sottolineato la contraddizione che sussiste tra l’immagine turistica di Firenze, presentata come una cittá d’arte con patrimoni Unesco, e la realtà dei cantieri che sorgono per edificare palazzi con appartamenti a prezzi stratosferici, come ovvio segno del mercato immobiliare che si rivolge a un’elite. Torelli ha descritto questa situazione come una “cittadella dell’ultralusso”, capace di escludere il cittadino medio.

L’evento ha scatenato riflessioni sul reale impatto di tali trasformazioni sul tessuto sociale ed economico della città. Salviamo Firenze evidenzia come i redditi medi, che si aggirano intorno ai 1.600 euro mensili, risultino insufficienti per permettere agli abitanti di mantenere la propria residenza in una città che vede sorgere immobili a prezzi che superano i 20mila euro al metro quadro. Di fatto, le famiglie più in difficoltà si trovano a fronteggiare un aumento dei costi degli immobili e una povertà crescente.

le parole della ministra santanchè

Arrivata proprio durante il flashmob, Daniela Santanchè ha mostrato un’apertura al dialogo con i manifestanti. Ha dichiarato la disponibilità del ministero a creare uno spazio di confronto per ascoltare le istanze dei cittadini. Santanchè ha riconosciuto le preoccupazioni legate alla turistificazione eccessiva di Firenze, ammettendo che ci sono sottotoni di verità nelle critiche mosse dal comitato.

Riguardo ai timori di un’offerta turistica di bassa qualità, ha esortato a rivedere le modalità di sviluppo commerciale della città. “Occorre fare un lavoro di mappatura commerciale” ha affermato, sottolineando l’importanza di mantenere un equilibrio tra le attività destinate ai turisti e quelle che rispondono alle esigenze dei residenti. Il sindaco, in questo contesto, gioca un ruolo cruciale nel mantenere i servizi essenziali e contrastare la chiusura dei negozi storici in favore di aperture che non giovano alla comunità.

un futuro da costruire insieme

La ministra ha evidenziato l’urgenza di ripensare il modello turistico di Firenze, insistendo sulla necessità di puntare sulla qualità anziché sulla quantità. La critica al turismo “predatorio” si basa su osservazioni riguardanti la spesa media di chi visita la città, suggerendo che non sempre il turismo porta benefici reali alle comunità locali. Santanchè ha espresso la volontà di lavorare su queste problematiche, invitando a riflettere su come il turismo possa integrarsi in modo più sostenibile e utile per la popolazione di Firenze.

Convocando un futuro di confronto e collaborazione, la ministra spera di trovare soluzioni che accontentino sia i turisti che i residenti. È chiaro che la questione non riguarda solo il cambiamento dell’offerta turistica, ma coinvolge in modo profondo la comunità fiorentina e il suo futuro.

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