L’Opera di Nazaret è un’associazione internazionale fondata in Italia negli anni Sessanta da Giovanni Riva, che si impegna a diffondere la testimonianza cristiana attraverso la vita quotidiana. La storia condivisa da una giovane giapponese, Keiko Muneyuki, racconta la sua sorprendente trasformazione spirituale, dal cinismo e dalla superficialità alla scoperta di una fede profonda. Attraverso esperienze di vita quotidiana, film ispiratori e interazioni significative, la sua vita è cambiata radicalmente, portandola a una vera e propria rinascita spirituale.
L’inizio di un viaggio interiore
La vita superficiale di Keiko
Keiko Muneyuki, all’età di 23 anni, era una giovane donna che si sentiva persa e disillusa. Lavorava in un ospedale, ma la sua vita appariva vuota e priva di significato. Nonostante non fosse più una ragazza, provava un profondo senso di insoddisfazione e un’angoscia che la seguiva quotidianamente. Sentiva che gli anni passavano senza lasciare traccia, avvertendo la solitudine imminente.
Tuttavia, l’arrivo di una collega entusiasta, che aveva partecipato attivamente alle iniziative dell’Opera di Nazaret, avrebbe segnato l’inizio di un cambiamento significativo nella sua vita. Questa giovane donna rappresentava un modello di vita impegnata e positiva, invitando Keiko a partecipare a eventi e attività che avrebbero potuto offrire una prospettiva diversa sulla vita.
L’incontro casuale con l’arte
Durante un pranzo in ospedale, la collega propose di partecipare a un cineforum, dove venne proiettato “Ikiru” di Akira Kurosawa. Questo film, centrato sulla vita e sulla ricerca di significato da parte del protagonista, colpì profondamente Keiko, risvegliando in lei emozioni e riflessioni fino ad allora soffocate. Per la prima volta, si sentì ispirata a considerare la possibilità di vivere in modo più significativo e coinvolto.
Keiko rimase colpita non solo dal messaggio del film, ma anche dall’atteggiamento compassionevole delle persone presenti all’evento, che dimostravano un genuino interesse nei suoi confronti. Questa esperienza le fece comprendere l’importanza di relazioni autentiche e significative, un concetto che le era stato estraneo fino a quel momento.
La scoperta della fede
Un passo verso il cristianesimo
Dopo l’incontro con l’Opera di Nazaret, Keiko iniziò a partecipare regolarmente a bazar di beneficenza e cerchi di studio. All’inizio, rimaneva scettica riguardo alla fede cristiana, avendo solo una formazione buddista zen. Tuttavia, con il passare del tempo, cominciò ad invidiare la serenità e la profondità spirituale dei suoi nuovi amici. L’“Antropologia cristiana” di Giovanni Riva, letta nei gruppi di studio, la colpì particolarmente, offrendole risposte concrete alle grandi domande della vita, domande alle quali non aveva mai saputo dare risposta.
Questo desiderio di una comprensione più profonda portò Keiko a mettere in discussione le certezze della sua vita precedente e ad avvicinarsi al cristianesimo come strumento di scoperta e trasformazione.
Il primo viaggio in Italia
Due anni dopo il suo primo incontro con l’Opera di Nazaret, Keiko decise di visitare l’Italia, un viaggio che si rivelò fondamentale per la sua crescita personale e spirituale. Nonostante le difficoltà linguistiche e il poco tempo a disposizione, incontrò persone accoglienti che rispecchiavano l’affetto e la familiarità già provati in Giappone. L’esperienza in Italia seppe restituirle un senso di appartenenza che non aveva mai conosciuto, confermando una connessione profonda con la comunità cristiana.
Ritornata in Giappone, Keiko iniziò a frequentare assiduamente la chiesa e i gruppi di studio, compiendo un passo decisivo verso la sua conversione. La decisione di ricevere il battesimo non fu mai forzata, ma piuttosto il risultato naturale di un percorso autentico di crescita interiore.
Un cambiamento che coinvolge la famiglia
La conversione dei genitori
La storia di Keiko non si fermò alla sua trasformazione individuale. I suoi genitori, inizialmente legati a una tradizione buddista zen, iniziarono a cambiare idea sulla fede cristiana, sebbene Keiko non avesse mai cercato di convertirli in modo diretto. Le sue attività e i suoi cambiamenti di vita riscossero, sorprendentemente, un interesse da parte di suo padre, che iniziò a esplorare il cristianesimo autonomamente.
La celebrazione della fede
Quando Keiko invitò i genitori alla sua cerimonia di battesimo, si sentì inizialmente in imbarazzo, ma la reazione paterna la sorprendeva in modo positivo. La conversazione durante la cena rivelò un nuovo rispetto e apertura verso la fede cristiana, culminando nel battesimo di suo padre due anni dopo. I parenti, un tempo scettici, iniziarono a partecipare attivamente alla vita della chiesa, segnando una trasformazione significativa nella dinamica familiare.
Questo desiderio di avvicinarsi al cristianesimo, sia da parte di Keiko che dei suoi genitori, rappresentò un nuovo inizio per tutti, riconducendo alla creazione di legami più forti e significativi.
Una nuova vita
Keiko e la sua famiglia si trovano ora in una realtà diversa, dove la fede non è solo un concetto astratto, ma una forza vitale che li anima quotidianamente. Entrambi hanno trovato stabilità e scopo nella fede, cambiando il loro approccio alla vita e alle relazioni, intraprendendo un cammino di trasformazione che ha segnato un nuovo inizio.