Valentina Del Re, violinista di talento e anima generosa, è venuta a mancare all’età di 44 anni, dopo aver affrontato una lunga malattia. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita, non solo per la musica, ma anche per coloro che l’hanno conosciuta e per le cause sociali che ha abbracciato. Del Re ha saputo trasmettere emozioni attraverso le note, rendendo la sua vita un percorso dedicato all’arte e al benessere degli altri.
Un talento che nasce a Roma
Nata a Roma, Valentina ha iniziato il suo percorso musicale all’età di cinque anni, studiando presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio. La scelta del violino è stata determinante per la sua vita. Con impegno e dedizione, ha intrapreso un lungo viaggio di formazione che l’ha condotta a diplomarsi al Conservatorio Licinio Refice di Frosinone. La sua passione per la musica non si è mai fermata: ha avuto l’opportunità di perfezionarsi sotto la guida del Maestro S. Budeer al Teatro dell’Opera di Roma. Valentina ha esplorato diversi ambiti musicali, suonando sia come solista che in diverse formazioni orchestrali e cameristiche, facendo apparizioni in programmazioni televisive come “Buona Domenica” e “Alla ricerca dell’Arca“.
In ogni occasione, Del Re portava con sé un’energia che trascendeva le parole, creando una connessione profonda con il pubblico. Questo talento l’ha fatta emergere anche in programmi come “Propaganda Live“, dove la sua presenza e la sua musica hanno catturato l’attenzione e l’affetto del pubblico.
La musica come strumento di inclusione e cura
Oltre alla carriera musicale, Valentina ha dedicato parte della sua vita a progetti di solidarietà e educazione. Laureata con lode in Filosofia all’Università RomaTre, ha deciso di utilizzare la musica come strumento di cura e inclusione. Si era specializzata come assistente per ciechi e ipovedenti presso il Centro Regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia, contribuendo a progetti educativi che hanno toccato la vita di molti. La sua formazione in musicoterapia, che ha svolto in un corso triennale, l’ha portata a lavorare anche nel reparto di Diagnosi e Cura dell’Ospedale Forlanini di Roma. Con la sua musica, Valentina sapeva entrare delicatamente nella vita delle persone, portando gioia e conforto a chi ne aveva bisogno.
Il suo approccio ha dimostrato come la musica possa andare oltre la semplice performance, diventando un linguaggio universale capace di esprimere sentimenti e supportare coloro che si trovano in situazioni difficili.
I ricordi indelebili di chi l’ha conosciuta
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonde emozioni tra le persone a lei vicine. Valerio Vicari, amico e collega di lunga data, ha descritto Valentina come una persona solare, sempre pronta a condividere un sorriso. Queste parole sono un prezioso ricordo di chi ha condiviso momenti significativi con lei. Anche la Roma Tre Orchestra, con cui Valentina ha collaborato fin dai suoi esordi, ha dedicato un tributo: “Il suo sorriso e la sua energia ci mancheranno sempre“, hanno affermato.
Il Conservatorio Licinio Refice di Frosinone, dove Valentina aveva iniziato il suo viaggio musicale, ha espresso il dolore per la sua perdita. La comunità musicale ha deciso di darle l’ultimo saluto presso il Tempio Egizio di Roma, insieme a chi vorrà onorare il ricordo di una donna che ha lasciato un segno profondo nel mondo della musica. Anche se il violino di Valentina ha smesso di risuonare, la sua melodia continuerà a vivere nei cuori di quanti l’hanno amata.