La Velarca, un’imbarcazione unica che racconta una storia affascinante, è ora accessibile al pubblico dopo un meticoloso restauro. Commissionata nel 1959 dai coniugi Norsa a uno dei più rinomati studi di architettura italiani, BBPR, questa “casa galleggiante” unisce il fascino del passato con le innovazioni del design moderno, posizionandosi come uno dei tesori del Lago di Como.
La storia della Velarca: un connubio tra tradizione e modernità
La nascita di un capolavoro
Nel 1959, Fiammetta ed Emilio Norsa decisero di commissionare un’imbarcazione che potesse riflettere il loro gusto raffinato e innovativo. Così, si rivolsero allo studio milanese BBPR, famoso per il suo approccio audace e per la progettazione della Torre Velasca. La Velarca non è solo un’imbarcazione, ma una vera e propria opera d’arte galleggiante, costruita sopra un’antica gondola lariana, la ‘Corriere Tremezzina’, lunga ben 19 metri. Questo particolare scafo venne a sua volta realizzato nel 1911, trasportando merci e viaggiatori sulle acque del Lago di Como per oltre un secolo.
L’attuale ubicazione e donazione
Situata a Ossuccio, nel comune di Tremezzina, la Velarca si trova in un’area incantevole, di fronte all’isola Comacina. Nel 2011, Aldo e Maria Luisa Norsa, eredi dei fondatori, hanno voluto dare un contributo significativo alla comunità donando non solo l’imbarcazione, ma anche il giardino circostante, creando così un piccolo angolo di storia e cultura locale.
Il restauro della Velarca: un impegno per la preservazione
Il lungo processo di restauro
La Velarca ha subito un profondo restauro per riportarla al suo antico splendore. Anche se lo scafo era in condizioni precarie, il Cantiere Ernesto Riva ha portato avanti un progetto di ricostruzione meticoloso. Ogni dettaglio è stato curato, dalla ricostruzione della coperta di prua e di poppa fino al recupero del volume abitativo, il cui progetto ha richiesto integrazioni massicce.
Ristrutturazione degli interni
Gli interni della Velarca hanno ricevuto un’attenzione particolare. Molti elementi sono stati restaurati e, dove necessario, ricostruiti utilizzando fotografie storiche come guida. Gli arredi, frutto di un delicato lavoro di integrazione, sono stati scelti con la massima cura per riflettere il design originale, garantendo un’esperienza autentica a chi visita l’imbarcazione.
L’importanza del finanziamento pubblico
Intervento dell’Autorità di Bacino e Regione Lombardia
La riqualificazione della Velarca è stata possibile grazie al supporto economico dell’Autorità di Bacino e della Regione Lombardia, che hanno stanziato 250.000 euro per la manutenzione del pontile di Ossuccio. L’assessore alle Infrastrutture, Claudia Maria Terzi, ha evidenziato l’importanza di tali investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale, rendendo accessibili a un pubblico più ampio realtà come la Velarca.
L’arrivo dei visitatori e nuove opportunità
Il recente completamento di un nuovo pontile demaniale faciliterà l’arrivo dei visitatori, consentendo loro di raggiungere la Velarca tramite un servizio di taxi-boat. Questo servizio turistico, che parte dalla vicina Villa del Balbianello, offre un pacchetto combinato per la visita della villa e dell’imbarcazione, rendendo l’esperienza ancora più ricca e variegata.
Un’eredità culturale da preservare
Riconoscimenti e significato culturale
Marco Magnifico, presidente del FAI , ha sottolineato l’importanza della Velarca, definendola “un piccolo capolavoro del XX secolo.” Il FAI ha assunto la responsabilità di preservare e raccontare la storia di questo straordinario pezzo di patrimonio, permettendo ai visitatori di scoprire l’estrosità dei Norsa e il talento dei progettisti.
La visione del sindaco di Tremezzina
Il sindaco Mauro Guerra ha commentato l’apertura della Velarca come “una bella storia italiana.” Questo non solo riflette il valore storico dell’imbarcazione, ma rappresenta anche un simbolo di come la collaborazione tra privati e enti pubblici possa dare vita a progetti che valorizzano il patrimonio culturale e la bellezza del territorio.
La Velarca rappresenta, quindi, molto più di un’imbarcazione restaurata: è un simbolo di storia e innovazione che continua a navigare le acque del Lago di Como, invitando tutti a riscoprire un pezzo importante della nostra eredità culturale.
Ultimo aggiornamento il 14 Settembre 2024 da Armando Proietti