La Via Appia diventa patrimonio dell'Unesco: un riconoscimento storico per l'Italia

La Via Appia diventa patrimonio dell’Unesco: un riconoscimento storico per l’Italia

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La Via Appia diventa patrimonio dell'Unesco: un riconoscimento storico per l'Italia - Gaeta.it

Il 27 luglio 2024 segna una data storica per l’Italia con l’inserimento della VIA APPIA nel patrimonio mondiale dell’UNESCO. Questo riconoscimento, il 60° in Italia, rappresenta un traguardo significativo per la cultura e l’identità italiane. L’iscrizione è stata deliberata dal Comitato del Patrimonio Mondiale durante la sua sessione a New Delhi, una mossa che evidenzia l’importanza storica e culturale della strada romana, riconosciuta come un’opera ingegneristica di eccezionale valore universale.

un processo di candidatura unico

il ruolo del ministero della Cultura

Il riconoscimento della VIA APPIA come patrimonio dell’UNESCO è frutto di un processo di candidatura unico, promosso direttamente dal ministero della Cultura italiano. Questo ministero ha coordinato ogni fase del processo, curando meticolosamente la documentazione necessaria per presentare la candidatura. Questa è stata la prima volta che un dicastero governativo ha guidato un’iniziativa di questo tipo, sottolineando l’impegno e la serietà del progetto.

La candidatura ha ottenuto il supporto non solo a livello ministeriale ma anche da parte di diverse realtà regionali, tra cui le regioni LAZIO, CAMPANIA, PUGLIA e BASILICATA. Un totale di 13 città metropolitane e province hanno collaborato, nonché 74 comuni e 14 parchi. Anche le università hanno contribuito, dimostrando un ampio consenso e una mobilitazione collettiva per valorizzare il patrimonio culturale della VIA APPIA.

contributi significativi

Oltre alla rete di supporto istituzionale, il ministero degli Affari Esteri e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra hanno giocato un ruolo cruciale nel processo. La sinergia tra differenti enti ha rafforzato la candidatura, dando voce a una visione comune di valorizzazione della storia e della cultura italiane. Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, ha espresso soddisfazione per il risultato, evidenziando l’impatto positivo che questo riconoscimento potrà avere sui territori coinvolti, sia in termini culturali che economici.

la storia della via appia

origini e importanza commerciale

La VIA APPIA ha inizio nel 312 a.C. come una delle principali arterie stradali dell’antica Roma, progettata per collegare la capitale con importanti città dell’Italia meridionale. Anticamente, la strada giungeva fino a Capua, estendendosi successivamente fino a BENEVENTO e TARANTO. Questo percorso era vitale per il commercio, poiché univa la RM, culla della civiltà, con le prospere colonie della MAGNA GRECIA, facilitando gli scambi economici e culturali tra le diverse regioni.

Un episodio storico significativo legato alla VIA APPIA è la crocifissione di Spartaco e di altri schiavi ribelli. La strada divenne un simbolo di lotta e di resistenza, rappresentando le aspirazioni di libertà degli oppressi. Inoltre, la VIA APPIA ospitava numerose ed eleganti ville e monumenti, contribuendo non solo alla funzionalità trasportistica ma anche alla promozione della cultura romana.

declino e riscoperta

Con la crescita della VIA TRAIANA, la VIA APPIA ha intrapreso un lento ma inesorabile declino, e con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., la mancanza di manutenzione ha portato alla sua definitiva rovina. Durante secoli, gran parte del percorso tra PUGLIA e BASILICATA è andato perduto, per poi essere riscoperto solo nel XX secolo grazie a interventi archeologici e di recupero.

Il tratto che collega Roma a Capua, tuttavia, è rimasto sempre ben noto, continuando a rappresentare un importante bene culturale e turistico. La riscoperta della VIA APPIA è stata fondamentale per la sua valorizzazione, e oggi è considerata uno dei tesori storici più prestigiosi d’Italia, capace di attirare visitatori da tutto il mondo e di raccontare storie straordinarie di un passato che continua a influenzare la cultura contemporanea.

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