La via mater dei unisce Bologna con i principali santuari mariani dell’Appennino bolognese attraverso un percorso di trekking lungo circa 157 chilometri. Scelta dalla Diocesi di Bologna come cammino giubilare della speranza, questa strada offre ai pellegrini la possibilità di ottenere l’indulgenza visitando i suoi santuari. Nato in tempi recenti, durante la pandemia, questo itinerario unisce luoghi di culto e territori colpiti da eventi naturali come frane e alluvioni, diventando anche un’occasione per riscoprire il turismo lento e valorizzare l’Appennino.
Caratteristiche e sviluppo del percorso
La via mater dei si snoda su sette tappe principali disposte lungo crinali di montagna. Parte da Bologna e raggiunge nove comuni dell’Appennino, tra cui zone come la Val di Zena e Monterenzio, territori che in passato hanno subito gravi danni a causa di eventi franosi e alluvionali. Questo cammino collega fino a dieci santuari mariani, iniziando dal santuario di Santa Maria della Vita in città e concludendosi al santuario di Montovolo, ritenuto il più antico dell’Emilia-Romagna.
Il tracciato è pensato per chi ama camminare immerso nella natura e nella storia religiosa del territorio. Il percorso non solo invita alla riflessione ma permette di apprezzare paesaggi montani e borghi. È stato concepito con l’idea di proporre una forma di turismo lenta, in contrapposizione al turismo di massa, puntando sull’esperienza del cammino e sul rapporto diretto con la terra e la fede. L’apertura durante la pandemia ha dato un segnale di speranza, stimolando i camminatori a vedere nel gesto del pellegrinaggio un’occasione di ripartenza spirituale e fisica.
La dimensione spirituale e gli obiettivi pastorali
L’iniziativa, promossa dalla diocesi di Bologna, mira a offrire un cammino che unisca dimensione religiosa e comunitaria. Don Massimo Vacchetti, direttore dell’Ufficio per la Pastorale dello sport, turismo e tempo libero, sottolinea la figlia chiave dell’esperienza: camminare insieme. La citazione di papa Francesco rafforza questo messaggio, ricordando come la chiesa sia chiamata a percorrere strade condivise in modo sinodale, accompagnata dalla presenza materna di Maria.
Seguendo la via mater dei i pellegrini non solo compiono un viaggio fisico, ma vivono un gesto simbolico di speranza. Visitare i santuari distribuiti lungo il percorso consente di ottenere l’indulgenza plenaria, come accade attraversando le Porte Sante di Roma durante l’anno giubilare. Il cammino diventa così un segno tangibile di partecipazione alla fede e una risposta concreta a tempi difficili, offrendo un’ancora di senso e comunità.
Le origini e le prospettive future del cammino
L’idea di questo percorso nasce da una proposta degli amministratori locali, con l’intento di valorizzare il patrimonio religioso e naturale dell’Appennino bolognese. Anche Andrea Babbi, presidente di Petroniana Viaggi e rappresentante dell’associazione Mater Dei, ricorda come l’obiettivo fin dall’inizio fosse quello di collegare tutti i santuari della montagna bolognese, inclusa la Madonna dell’Acero, il santuario più alto.
Non si esclude di ampliare il tracciato in futuro aggiungendo ulteriori tappe e santuari. Sono infatti individuati almeno altri dieci luoghi di culto mariani che potrebbero arricchire questo cammino. In questo modo, la via mater dei potrebbe diventare un itinerario ancora più completo e articolato, capace di attrarre pellegrini e camminatori interessati a scoprire la spiritualità e i paesaggi dell’Appennino emiliano.
Turismo consapevole e sviluppo del progetto
Le istituzioni locali continuano a puntare sul cammino come strumento per incentivare un turismo consapevole e rispettoso, capace di alimentare un legame con il territorio anche in chiave culturale e sociale, oltre che religiosa. Lo sviluppo di questo progetto implica anche un’attenzione particolare alle condizioni di accoglienza e sicurezza per chi si avventura su questi sentieri.