La questione della violenza contro le donne continua a essere un tema cruciale al centro dell’attenzione pubblica e politica in Italia. Le recenti affermazioni del ministro dell’Istruzione Valditara, in relazione al patriarcato, hanno suscitato un ampio dibattito. Antonio Fuccillo, professore di Giurisprudenza presso l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, offre una riflessione che merita attenzione in questo contesto.
La posizione del professor Fuccillo sul patriarcato
Antonio Fuccillo ha sostenuto che il concetto di patriarcato, pur essendo riconosciuto come problematico nella società contemporanea, non si riscontra nel sistema giuridico italiano da diversi decenni. Infatti, il Codice civile italiano ha eliminato le basi legali per il patriarcato con la riforma del 1975, conferendo pari diritti ai membri della famiglia. Questo cambiamento normativo ha reso obsoleta la discussione sul patriarcato nella legislazione italiana, una posizione che Fuccillo ribadisce con fermezza, rimarcando che ormai da 50 anni non ha più senso fare riferimento a tale modello in ambito giuridico.
Fuccillo, esperto di diritto romano, ha espresso preoccupazione per come alcune reazioni alle affermazioni del ministro possano riflettere una strumentalizzazione politica piuttosto che una vera comprensione del contesto legale attuale. Secondo il professore, nonostante le problematiche legate alla violenza di genere, le discussioni dovrebbero incentrarsi su fatti concreti piuttosto che su terminologie superate.
Il ruolo dell’immigrazione e i modelli giuridici
La riflessione del professor Fuccillo si estende anche al tema dell’immigrazione. Egli sottolinea che molti sistemi giuridici in altre culture potrebbero ancora mantenere elementi patriarcali, con un modello sociale fortemente ancorato a tali tradizioni. Quando individui provenienti da contesti legati a un patriarcato entrano in Italia, portano con sé valori e norme che potrebbero contrastare con gli aspetti di parità che caratterizzano la società italiana.
Ricordando l’importanza di studiare il diritto interculturale, Fuccillo avverte che l’integrazione di chi arriva da sistemi giuridici diversi può risultare complessa. Occorre un attento approccio educativo e politico, per garantire un’efficace interazione tra culture e per promuovere il rispetto dei diritti già acquisiti nel nostro ordinamento.
L’educazione al rispetto e parità di genere
Fuccillo pone grande enfasi sulla necessità di una solida educazione al rispetto delle donne come strumento per prevenire la violenza di genere. Secondo lui, il cambiamento culturale deve cominciare dalle scuole e dalle università, dove si devono instillare i principi della parità e del rispetto reciproco in modo incisivo. La resistenza al patriarcato non può limitarci a combattere nei tribunali o attuare leggi, ma deve essere parte di un processo educativo continuo.
Il professor Fuccillo evidenzia che è fondamentale che le libertà individuali siano rispettate, e che tutti possano esprimere la propria identità senza subire pressioni sociali o familiari. Solo in questo modo sarà possibile costruire una società più equa e giusta, dove la violenza di genere può finalmente essere debellata.
Una visione giurisprudenziale sul futuro della parità
Riguardo all’operato del ministro Valditara, Fuccillo conclude che non vi è un regresso nell’impegno verso la parità di genere. Al contrario, nota come il governo stia spingendo nella direzione giusta, promuovendo politiche di inclusione ed educazione. L’evoluzione della nostra struttura giuridica verso una tutela maggiore dei diritti di tutte le persone rappresenta un passo importante in questa direzione. Il professor Fuccillo esorta le istituzioni e la società civile a continuare a lavorare insieme per eliminare ogni forma di violenza e per contrastare il risorgere di ideologie patriarcali, rimanendo fermamente ancorati ai principi di uguaglianza e rispetto.
Ultimo aggiornamento il 25 Novembre 2024 da Marco Mintillo