Ravenna ha accolto con entusiasmo la visita di re Carlo III d’Inghilterra e della regina Camilla, un evento che ha messo in luce non solo il legame tra Italia e Gran Bretagna, ma anche l’importanza della cultura e della memoria storica. La città, famosa per la sua eredità artistica e storica, si è preparata per un’accoglienza straordinaria, attirando cittadini e curiosi che aspettavano con ansia l’arrivo della coppia reale. L’atmosfera nel centro storico, abbellito da bandiere italiane e britanniche e da un drappo dell’Union Jack con l’immagine della defunta regina Elisabetta, ha creato un palcoscenico ideale per questa celebrazione.
Il programma della visita reale
Martedì 10 aprile, i reali britannici hanno iniziato il loro viaggio atterrando all’aeroporto di Forlì, nel pomeriggio, di ritorno verso Londra. Prima di lasciare l’Italia, la coppia si è diretta a Ravenna, dove hanno partecipato a una serie di eventi simbolici. Il primo impegno è stato la visita alla tomba di Dante Alighieri, luogo simbolo non solo della città, ma anche della cultura italiana nel suo complesso. Qui, l’attrice ravennate Ermanna Montanari ha recitato la preghiera di San Bernardo, un momento toccante legato al Canto XXXIII del Paradiso della Divina Commedia.
La visita ha continuato ad arricchirsi di significati: re Carlo III ha avuto l’opportunità di visitare da solo la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia, due dei luoghi più emblematici della storia ravennate. Nel frattempo, la regina Camilla ha visitato Palazzo Guiccioli, sede del recentemente inaugurato Museo Byron, dedicato al noto poeta inglese George Gordon Byron, che ha avuto legami profondi con l’Italia. Questi appuntamenti hanno evidenziato l’interesse della monarchia britannica per la cultura e la storia del Paese ospitante, facendo di Ravenna un punto di riferimento in questa visita.
Incontri e donazioni simboliche
Durante la visita, i membri della famiglia reale non si sono limitati a visitare i siti storici. Un incontro con i rappresentanti delle biblioteche locali ha segnato un momento significativo per la promozione della lettura e della cultura tra i giovani. In questa occasione, Carlo e Camilla hanno donato libri alla sezione “Holden” della Biblioteca Classense, un gesto che sottolinea la volontà di incoraggiare la formazione culturale e il dialogo tra le comunità. La donazione di libri, in particolare, può essere vista come un investimento nel futuro, riflettendo un impegno per l’educazione e la cultura.
Celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione
Un altro momento cruciale della giornata è stato il consiglio comunale straordinario al Municipio di Ravenna, dove re Carlo III e la regina Camilla hanno partecipato alle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione del territorio ravennate. L’evento ha avuto una forte caratura simbolica, in particolare riguardo alla liberazione dei comuni di Alfonsine e Fusignano, avvenuta grazie all’intervento delle truppe britanniche e canadesi nel 1945. Questo gesto di commemorazione, che ha visto la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza della memoria storica e del riconoscimento dei legami tra i popoli.
Un incontro con la comunità locale
Al termine delle celebrazioni ufficiali, re Carlo III e la regina Camilla hanno incontrato gli agricoltori locali che hanno subito danni a causa delle recenti alluvioni. Questo incontro ha rappresentato un gesto di solidarietà e vicinanza, dimostrando l’attenzione della monarchia verso questioni sociali e le difficoltà vissute dalla comunità ravennate. I reali hanno quindi visitato un presidio Slow Food, evidenziando l’importanza della produzione locale e del cibo sostenibile. Questi incontri hanno reso la visita non solo un evento formale, ma anche un’opportunità per relazionarsi con la comunità e affrontare temi attuali.
Alla fine della giornata, re Carlo III e la regina Camilla sono tornati all’aeroporto di Forlì per riprendere il volo verso Londra, portando con sé ricordi e nuove connessioni. La visita ha lasciato un segno che durerà nel cuore dei ravennati e ha rinforzato i legami culturali tra il Regno Unito e l’Italia.