Laboratorio in tirol per testare il dna del miele e scoprire eventuali frodi alimentari

Laboratorio in tirol per testare il dna del miele e scoprire eventuali frodi alimentari

Nel Tirolo austriaco il laboratorio Sinsoma analizza il dna del miele per individuare adulterazioni, supportando apicoltori e supermercati come SPAR, mentre l’Unione Europea introduce nuove norme per garantire trasparenza e qualità.
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Un laboratorio tirolese utilizza l’analisi del DNA per individuare adulterazioni nel miele, supportando trasparenza e tutela degli apicoltori in un mercato europeo spesso colpito da frodi. - Gaeta.it

Nel tirolo austriaco, un piccolo laboratorio ha avviato un’attività di analisi del dna sul miele, con lo scopo di identificarne la composizione e individuare casi di adulterazione. Questo passo emerge in un contesto europeo dove il miele adulterato occupa una parte consistente del mercato e dove solo pochi centri effettuano controlli genetici dettagliati. Negli ultimi due anni, l’azienda Sinsoma ha offerto questi servizi per far luce sulle pratiche di contraffazione nel settore.

L’analisi del dna per combattere le frodi nel mercato del miele

Nel laboratorio di Voels, una cittadina tranquilla vicino a Innsbruck, i tecnici di Sinsoma esaminano circa cento campioni di miele ogni mese. L’obiettivo è rilevare segnali genetici che confermano la purezza del prodotto o segnalano la presenza di additivi non consentiti, come acqua o sciroppi di zucchero. Questi ingredienti aumentano il volume del miele, ma la legge europea lo vieta. La diffusione di miele adulterato è emersa da ricerche condotte dall’Unione Europea: tra il 2021 e il 2022, quasi metà dei campioni analizzati provenienti da paesi terzi è risultata sospetta. La maggior parte di questo miele adulterato arrivava dalla Cina.

Impatto economico e controlli in supermercado

L’impatto economico va oltre il semplice inganno al consumatore. Gli apicoltori locali trovano difficile giostrarsi tra prezzi bassi e prodotti miscelati, spesso immessi sul mercato a costi ridotti. La catena di supermercati SPAR, ad esempio, ha fatto analizzare il miele venduto nei propri negozi per assicurarsi che i prodotti non presentassero adulterazioni. Dopo i test del dna e ulteriori controlli, la merce è stata rimessa sugli scaffali. Queste iniziative dimostrano come i controlli possano aiutare a tutelare il compenso degli allevatori di api.

L’importanza del dna nel profilo botanico di ogni miele

Il metodo sviluppato da Sinsoma si basa sulla varietà genetica lasciata nel miele dalle piante visitate dalle api. Ogni miele ha un profilo di dna diverso, corrispondente al tipo di fiori da cui le api hanno raccolto il nettare. Se in un campione mancano tracce di piante tipiche o compaiono dna di vegetali come mais o riso, che le api non frequentano, si può ipotizzare una frode. La tecnica di analisi genetica permette di avere una fotografia precisa del contenuto botanico, oltre a scoprire alterazioni da sostanze estranee.

Trasparenza per i consumatori grazie al codice qr

Il test di base, venduto a circa 94 euro agli apicoltori, include un codice qr che permette ai consumatori di conoscere quali specie vegetali caratterizzano il miele acquistato. Questo livello di trasparenza non era così diffuso fino a pochi anni fa. Il dna consente di andare oltre le analisi tradizionali basate sul polline, offrendo dati più dettagliati e precisi. Nonostante tutto, gli esperti avvertono che la tecnica non è ancora in grado di individuare tutti i tipi di adulterazione e necessita di controlli molto rigorosi per essere affidabile.

Nuove norme europee e sforzi per la trasparenza

L’Unione Europea si sta muovendo per contrastare questi fenomeni. Una direttiva approvata nel 2024 impone che, dal 2026, le etichette del miele mostrino esattamente i paesi di origine, evitando termini generici come “miscela di mieli dell’UE e non UE”. L’obiettivo è dare ai consumatori più informazioni, in modo da riconoscere meglio la qualità dei prodotti e sostenere i produttori locali. Nel frattempo Bruxelles ha istituito un gruppo di esperti incaricato fino al 2028 di uniformare i metodi di identificazione delle frodi e di tracciare la provenienza di ogni lotto di miele.

Sfide per gli apicoltori locali

Queste misure rispondono alle difficoltà degli apicoltori come Matthias Kopetzky di Vienna, che cura oltre 350 alveari. Kopetzky evidenzia come la concorrenza del miele importato – spesso adulterato o miscelato – metta a rischio la loro attività. Le regole più dettagliate sulle etichette potrebbero aiutare a dare valore al miele genuino e scoraggiare le pratiche scorrette.

Sfide e prospettive dei test genetici nel miele

La tecnologia impiegata da Sinsoma rappresenta un salto in avanti rispetto ai test abituali. Fondata nel 2018, l’azienda si occupa esclusivamente di analisi di dna sulle tracce presenti nel miele. Il team ha rilevato che i contraffattori possono modificare i prodotti rapidamente, per questo i metodi di controllo devono anch’essi aggiornarsi senza attendere troppo tempo per validarli. Standardizzare le procedure è necessario, ma richiederà tempo e pazienza.

Risultati e limiti dell’analisi genetica

I risultati ottenuti finora dimostrano che il profilo genetico può rivelare alterazioni nascoste, ma non è una soluzione totale. La complessità del miele, i diversi tipi di frodi e la necessità di confrontare molti dati rendono l’analisi del dna un pezzo importante ma non unico nel puzzle dei controlli. L’avanguardia scientifica, unita all’impegno delle autorità e degli operatori del settore, si propone di dotare il mercato europeo di strumenti più solidi per garantire la qualità e le origini di questo prodotto amato e diffuso.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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