La drammaturga vietnamita Caroline Guiela Nguyen ha portato in scena il suo ultimo lavoro, “Lacrima“, un’opera che affronta temi complessi legati alla violenza, sia essa intima, sociale o geopolitica. Dopo le anteprime a Berlino e Avignone, la pièce debutterà domani al Piccolo Teatro Strehler di Milano, dove sarà presentata in tre repliche. “Lacrima” si inserisce nel percorso artistico di Nguyen, già conosciuta per opere come “Fraternité” e “Saigon“. Con un richiamo alle storie di persone che normalmente rimangono nell’ombra, quest’opera pone una riflessione provocatoria sulla violenza insita nella vita quotidiana.
La trama e i temi centrali dello spettacolo
“Lacrima” si distingue per la sua narrazione avvincente, guidata dall’immagine di un abito da sposa che diventa simbolo di segreti e violenze. La storia si apre con una principessa inglese che commissiona un vestito alla moda parigina, dove il segreto dell’abito diventa una metafora delle dinamiche violente che si nascondono dietro le apparenze. Questo è il filo conduttore delle tracce di vita che Nguyen ha raccolto nei centri di aiuto, da cui emerge l’idea che la violenza è spesso silenziosa e invisibile, limitata all’ombra.
Nel corso della narrativa, si intrecciano le vicende delle sarate dell’atelier parigino, dei merletti di Alençon e dei ricamatori di Mumbai, provenienti da culture diverse e unite da una storia di sfruttamento. I personaggi, che parlano tra loro in francese, inglese e tamile, si trovano a fronteggiare la violenza in molte delle sue forme, dando voce a un’umanità che raramente viene rappresentata. “Questo spettacolo parla di dominazione e sfruttamento,” afferma Nguyen. Tuttavia, è essenziale per l’autrice che si percepisca anche la potenza e la dignità di queste persone. “Essi possiedono l’oro nelle mani e contribuiscono alla bellezza del mondo.”
Il ruolo delle testimonianze nella creazione dell’opera
Per realizzare “Lacrima“, Nguyen ha dedicato tempo all’ascolto di storie personali. Attraverso le testimonianze di vita raccolte, ha potuto costruire un racconto che unisce le esperienze di varie generazioni e culture. I racconti di dolore e resistenza che animano lo spettacolo rivelano la complessità del fenomeno della violenza, che può apparire in forma di denigrazione e oppressione, ma che presenta anche momenti di intensa resilienza e speranza.
Le storie dei protagonisti non si limitano soltanto all’aspetto tragico, ma si intrecciano con elementi di gioia e creatività che emergono malgrado le avversità. Così, il tessuto narrativo si arricchisce di sfumature, restituendo una visione del mondo che trascende le resume convenzionali. “Ci sono lacrime di un’epoca,” spiega Nguyen, catturando il duplice senso del dolore e della bellezza che caratterizza il mondo contemporaneo.
La dimensione artistica e il messaggio sociale
Il messaggio sociale di “Lacrima” si articola in un quadro più ampio che prevede l’emancipazione attraverso l’arte. Nguyen porta in scena una sorta di denuncia delle invisibilità quotidiane, di quei lavoratori e artisti che restano nella penombra, nonostante contribuiscano in modo significativo alla cultura e alla società. L’opera non vuole solo intrattenere ma anche mettere a nudo una realtà che pesa su molti individui.
L’arte, secondo l’autrice, ha la capacità di portare alla luce le ingiustizie. In questo senso, “Lacrima” rappresenta non solo un momento di riflessione, ma anche un invito a riconoscere quei vissuti che quotidianamente ignoriamo. L’impatto visivo e emotivo della pièce mira a confrontare il pubblico con dati reali di sfruttamento, invitando a considerare il costo umano dietro ogni gesto di bellezza e creatività.
Con l’avvio della tournée europea, “Lacrima” promette di sfidare le percezioni e di stimolare una discussione profonda sul modo in cui la violenza si insinua nel tessuto sociale, continuando a sollevare interrogativi sul futuro e sulle relazioni umane.
Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2024 da Elisabetta Cina