Il dibattito sulla spiaggia inclusiva di Ladispoli si intensifica dopo che una mozione proposta dai consiglieri di minoranza è stata bocciata dalla maggioranza. La polemica è incentrata sulla sicurezza sanitaria dei bagnanti, in particolare delle persone con disabilità, a causa della vicinanza della spiaggia al fosso Sanguinara.
La richiesta di spostamento della spiaggia inclusiva
Un gruppo di consiglieri di opposizione, tra cui Roberto Garau, Daniela Ciarlantini, Gianfranco Marcucci e Fabio Paparella, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza della spiaggia inclusiva inaugurata la scorsa estate nel tratto di Palo. L’argomento principale della mozione riguarda il fosso Sanguinara, che si trova nelle immediate vicinanze della spiaggia e per il quale l’Arpa Lazio ha imposto un divieto di balneazione per una distanza di 250 metri su entrambi i lati.
Gli esponenti della minoranza hanno evidenziato che la presenza di un corso d’acqua potenzialmente inquinato rappresenta un rischio, in particolare per i bagnanti più vulnerabili, come le persone con disabilità. La richiesta è stata quella di valutare un trasferimento della spiaggia in un’area più sicura, identificando come possibile nuova location il tratto di arenile vicino a Torre Flavia, che secondo loro garantirebbe una maggiore sicurezza sanitaria e accessibilità.
La reazione della maggioranza e le argomentazioni del Comune
Nonostante le preoccupazioni sollevate dalla minoranza, la mozione è stata respinta dalla maggioranza. Pierpaolo Perretta, consigliere delegato al Demanio marittimo, ha ribadito che il divieto di balneazione lungo la costa tra il Sanguinara e il Vaccina è di natura preventiva e non deriva da analisi recenti delle acque. L’amministrazione ha chiarito che la spiaggia inclusiva, così come tutte le altre concessioni balneari della zona, rimarrà nel suo attuale sito.
Perretta ha spiegato che il divieto di balneazione può estendersi fino a 250 metri, ma questa misura non implica necessariamente un pericolo immediato. La posizione della spiaggia inclusiva è quindi confermata, mentre gli amministratori locali si dimostrano fiduciosi riguardo alla sicurezza delle acque in quella specifica area.
Le preoccupazioni dell’opposizione e la risposta del sindaco
Tuttavia, i membri dell’opposizione non sono soddisfatti della risposta ricevuta e continuano a sostenere che la qualità dell’acqua nei corsi presenti nelle vicinanze, come il Sanguinara e il Vaccina, sia difficilmente controllabile. Questo solleva timori riguardo a possibili sversamenti in grado di compromettere la salubrità delle acque costiere, rendendo giustificata la richiesta di spostare la spiaggia per eliminare i rischi potenziali.
A chiudere le polemiche è intervenuto il sindaco Alessandro Grando, il quale ha difeso fermamente la scelta della sua amministrazione. Ha ulteriormente sottolineato che i finanziamenti per la realizzazione della spiaggia inclusiva provengono dalla Regione Lazio, la quale, pur essendo a conoscenza della localizzazione, non ha imposto ulteriori restrizioni. Questa posizione, secondo il sindaco, valida ulteriormente l’importanza e la sicurezza del progetto attuale.
Il nodo della questione rimane aperto. La spiaggia inclusiva di Ladispoli, un passo importante verso l’inclusione e l’accessibilità, continuerà a essere al centro di dibattito e monitoraggio, in attesa che si trovino soluzioni che possano accontentare tutti.