Un recente consiglio comunale a Ladispoli ha visto il gruppo “Ladispoli attiva” portare in primo piano il Piano antiallagamento, particolarmente vincolante per i quartieri Miami e Cerreto. Si tratta di un progetto fondamentale per la sicurezza idrogeologica della zona, dopo anni di inattività. Grazie a 1,3 milioni di euro già destinati, l’Assessore ai Lavori Pubblici, Marco Pierini, ha manifestato il proposito di rivedere il progetto tecnico e di bandire la gara entro la metà del 2025.
L’importanza del piano antiallagamento
La questione del Piano antiallagamento è emersa con urgenza, considerando le problematiche idrogeologiche che hanno spesso colpito la città di Ladispoli. L’amministrazione Grando sembra ora aver compreso l’urgenza di affrontare questa situazione, dopo sette anni di stagnazione. L’Assessore Pierini ha comunicato che i lavori si intendono riattivare non solo per il forte investimento già messo a disposizione, ma anche per la necessità di garantire la sicurezza dei cittadini.
La proposta del piano non è solamente un’azione amministrativa, ma rappresenta anche una risposta alle preoccupazioni dei residenti. Durante il consesso, è stata sottolineata la necessità di attuare soluzioni pratiche e concrete per evitare che la sicurezza dei quartieri rimanga un tema di discussione tralasciato. Non è solo un intervento edilizio, ma un passo verso la prevenzione di danni futuri provocati da eventi atmosferici avversi che potrebbero colpire la comunità senza preavviso.
Le polemiche e l’atteggiamento del sindaco
Tuttavia, il consiglio non è stato privo di tensioni. Il primo cittadino, Grando, ha manifestato un atteggiamento nervoso durante la discussione, interrompendo l’Assessore e rivolgendo attacchi personali al RUP dell’epoca. Questa reazione ha suscitato insofferenza tra i membri del gruppo “Ladispoli attiva”, che hanno criticato l’atteggiamento del sindaco come inappropriato e controproducente.
Questi eventi hanno messo in luce una mancanza di dialogo e di rispetto nel dibattito politico locale. Ladispoli attiva ha segnalato che tali comportamenti non solo danneggiano l’immagine dell’amministrazione, ma creano anche un ambiente ostile per chi vuole semplicemente collaborare per il bene della comunità. Le accuse personali, messe in evidenza dai membri del gruppo, sono state considerate un modo disonorevole di affrontare una situazione già complessa, lasciando i presenti frustrati e preoccupati per il futuro dei progetti di sicurezza.
La risposta di “Ladispoli attiva”
Nonostante le dispute, “Ladispoli attiva” ha mantenuto un approccio propositivo, sottolineando l’assoluta necessità di far ripartire il progetto. Hanno evidenziato l’assurdità di vedere un piano di tali dimensioni fermo per anni, mentre altri interventi burocratici avanzano senza intoppi. La frustrazione espressa riflette un sentimento più ampio tra i cittadini, i quali richiedono azioni tangibili nella gestione della sicurezza pubblica.
Il gruppo ha ribadito che continuerà a impegnarsi attivamente per garantire che le promesse fatte dall’amministrazione non rimangano solo parole vuote. La loro strategia include future interrogazioni e richieste di trasparenza riguardo ai progressi del piano, con la speranza che le promesse vengano tradotte in risultati concreti. La strada da percorrere è ancora lunga, ma il primo passo sembra essere stato finalmente compiuto, spianando la via per un monitoraggio costante e attento.
In attesa delle prossime mosse dell’amministrazione, la questione dell’allagamento rimane un tema caldo all’interno delle discussioni locali, fonte di aspettative e speranze per un futuro più sicuro per Ladispoli e per i suoi abitanti.
Ultimo aggiornamento il 23 Novembre 2024 da Donatella Ercolano