L'affidamento familiare in Italia: storie di padri che superano le etichette

L’affidamento familiare in Italia: storie di padri che superano le etichette

L’affidamento familiare in Italia coinvolge circa 16mila minori, creando legami affettivi significativi tra famiglie affidatarie e bambini, nonostante le sfide burocratiche e le complessità emotive.
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L'affidamento familiare in Italia: storie di padri che superano le etichette - Gaeta.it

In Italia, l’affidamento familiare si presenta come una realtà complessa e ricca di sfumature, coinvolgendo migliaia di ragazzi con storie uniche e famiglie disponibili ad accoglierli. L’incontro tra genitori affidatari e minori è spesso segnato da emozioni profonde e sfide significative, con una crescente consapevolezza della bellezza nei legami affettivi che si creano al di là del sangue. Conoscere i dati attuali e le esperienze di queste famiglie offre uno sguardo importante su questo tema.

I dati sull’affidamento familiare in Italia

Secondo le statistiche più recenti, in Italia quasi 16mila minori sono attualmente in affido, di cui circa mille sono straniere non accompagnate. Questi numeri, forniti dall’Istituto degli Innocenti per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, rappresentano una porzione importante della popolazione giovanile, corrispondendo a circa 7 bambini o adolescenti ogni 5mila abitanti nella fascia d’età tra zero e 17 anni. Si osserva una maggiore incidenza di affidi in regioni come Liguria, Piemonte e Molise, dove la media supera quella nazionale.

La decisione di iscrivere un minore in affido è spesso presa da un giudice e si basa su circostanze specifiche, come l’incapacità educativa dei genitori biologici, situazioni di trascuratezza, o problematiche legate a dipendenze. È fondamentale notare che le famiglie affidatarie sono composte da coppie sposate, conviventi o anche da singoli, tutti uniti dalla volontà di prendersi cura di un bambino in difficoltà. Questi genitori si trovano a vivere un’esperienza radiantemente complessa ma, nel contempo, preziosa, che li porta a riflettere su cosa significhi veramente essere genitori.

Storie di accoglienza e amore

Le storie di famiglia costituiscono il cuore dell’affidamento, come quella di Alberto e sua moglie, che hanno scelto di accogliere una bambina di nove anni. La ragazzina, che ha cominciato a chiamarlo “papino”, ha iniziato il suo percorso di adattamento con incontri in casa-famiglia e uscite al parco, passando da momenti di grande gioia a incontri con i genitori biologici. Alberto racconta di come questa esperienza abbia cambiato la loro visione della genitorialità, spingendoli a riflettere sul distacco inevitabile che intercorre tra genitori e figli, sia naturali sia adottivi.

La coppia ha intrapreso la loro avventura con il supporto del Borgo Ragazzi Don Bosco, una storica realtà di accoglienza a Roma, che offre formazione e assistenza ai genitori affidatari. Qui, l’importanza di condividere l’amore senza aspettative di possesso è emersa come un concetto chiave, fondamentale per costruire rapporti autentici e sani.

Sfide legate alla gestione dell’affido

L’affido familiare è regolamentato, ma la pratica si scontra spesso con difficoltà burocratiche e reali. La durata dell’affido è stabilita per legge in due anni, con la continua possibilità di rientrare nella famiglia d’origine, qualora le condizioni lo consentano. Tuttavia, le decisioni finali spettano al giudice, che deve considerare ogni singolo caso. Ci sono situazioni in cui gli affidi vengono prolungati o si trasformano in adozioni, sempre in conformità con il benessere del minore.

Al di là della gestione legale, ci sono storie come quella di Francesco, che, pur avendo già due figlie, ha accolto in casa un ragazzo orfano di padre. Nonostante le complessità, Francesco ha trovato nella loro convivenza una nuova forma di paternità, basata su relazioni significative piuttosto che su legami di sangue. Il ragazzo, Michele, si considera parte della famiglia, tanto che le tradizioni familiari di saluti e affetto continuano a unirli nel tempo. Questa narrazione mette in evidenza come l’affetto e il supporto possano trascendere le etichette, creando legami di grande significato e importanza.

L’affidamento rappresenta un viaggio complesso, pieno di sfide e scoperte, ma anche di opportunità per costruire rapporti sinceri e affettivi. Questa realtà, ancora poco conosciuta e spesso stigmatizzata, merita di essere raccontata e valorizzata, poiché offre un’importante opportunità di crescita e umanità per tutti coloro che vi prendono parte.

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