L’agricoltura abruzzese: trasformazioni e sfide nel settore lavorativo

In Abruzzo, l’agricoltura affronta una crisi con la diminuzione delle aziende e della forza lavoro. L’incontro di Avezzano ha evidenziato irregolarità lavorative e la necessità di formazione e innovazione per il settore.
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L'agricoltura abruzzese: trasformazioni e sfide nel settore lavorativo - (Credit: abruzzolive.it)

Nel contesto delle trasformazioni che stanno interessando l’agricoltura in Abruzzo, emerge una significativa diminuzione della forza lavoro e delle aziende attive. Negli ultimi trent’anni, il numero di aziende è diminuito drasticamente da 102.373 a 44.516. Questa realtà è stata al centro dell’incontro “Una rete per il lavoro agricolo di qualità: coltiviamo insieme il futuro”, organizzato da Fai-Cisl a Avezzano. Qui, con la partecipazione di diverse istituzioni e organizzazioni, sono state discusse le problematiche del settore e le misure necessarie per affrontarle.

Diminuzione della forza lavoro e delle aziende

L’agricoltura abruzzese presenta dati allarmanti, come il calo di 1.200 lavoratori nel settore rispetto al 2023 e la riduzione della superficie agricola utilizzata, passata da 454.000 a 414.000 ettari dal 2010 al 2020. Queste statistiche evocano un cambiamento significativo, influenzato principalmente dal ricambio generazionale e dalla necessità di un approccio più sostenibile nei processi di lavoro agricolo. Nonostante la diminuzione delle dimensioni del settore, le aziende rimaste tendono a crescere in termini di superficie gestita, cercando di ottimizzare le risorse e ridurre l’impatto ambientale delle loro attività.

L’incontro di Avezzano ha avuto il compito di aprire un dibattito sulle sfide e le opportunità presenti in questo contesto. Franco Pescara, Segretario Generale di Fai-Cisl Abruzzo Molise, ha enfatizzato l’importanza della contrattazione collettiva che, nonostante le difficoltà, ha portato a risultati positivi, garantendo aumenti di stipendio e tutele per i lavoratori agricoli. Questo approccio mostra come la contrattazione possa superare il salary minimum, proposto da politiche che tendono ad interventi più radicali nel settore.

Le irregolarità nel lavoro agricolo

Uno dei punti chiave sollevati durante l’incontro è la crescente irregolarità nel settore agricolo. Gli interventi dell’Ispettorato provinciale del Lavoro, attraverso le parole del direttore Maurizio Santella, hanno evidenziato una preoccupante crescita delle violazioni delle normative sul lavoro. Nel 2022, il 47% delle verifiche ha rilevato irregolarità, percentuale salita al 75% nel 2024. Queste irregolarità spaziano dal lavoro sommerso a pratiche di caporalato, rappresentando una minaccia sia per i lavoratori sia per le aziende che operano secondo la legge.

Santella ha sottolineato la necessità di un’azione congiunta per combattere il fenomeno dello sfruttamento lavorativo, avvertendo che le imprese che rispettano le regole sono svantaggiate dalla concorrenza sleale di coloro che non seguono le norme. Un’azione corretta, secondo le istituzioni intervenute, è fondamentale non solo per proteggere i diritti dei lavoratori, ma anche per garantire una concorrenza leale nel mercato.

L’importanza della formazione e dell’innovazione

Durante l’incontro, si è parlato ampiamente dell’importanza della formazione per i lavoratori nel settore agricolo. Il miglioramento delle competenze professionali, insieme all’introduzione di buone pratiche e corridoi di lavoro da altri Paesi, potrebbe rappresentare un sollievo per la crisi occupazionale. È fondamentale che le imprese agricole abruzzesi collaborino con enti bilaterali e istituzioni per facilitare un incontro più efficace tra domanda e offerta di lavoro, incentivando l’entrata di nuove generazioni nel settore.

L’Assessore regionale Emanuele Imprudente ha anche messo in evidenza i rischi legati alla perdita di tradizioni e eccellenze regionali, sottolineando l’importanza di sostenere l’imprenditoria giovanile e l’innovazione tecnologica. Con un finanziamento di 356 milioni di euro per mille nuove start-up, la Regione sta cercando di incentivare l’emergere di iniziative agricole che promuovano sostenibilità, crescita economica e preservazione dell’ambiente.

Prospettive future e attenzione al mercato del lavoro

Nel contesto della crescita dell’agroalimentare italiano, con un fatturato oltre 600 miliardi di euro e quasi 70 miliardi di euro di export, Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale, ha richiamato l’attenzione sulla fondamentale presenza di manodopera straniera nel settore. Ha avvertito che è essenziale creare le giuste condizioni per un’immigrazione regolare legata al mercato del lavoro. Questa prospettiva deve includere anche misure di prevenzione del caporalato, con fondi stanziati dal Pnrr mirati ad affrontare la questione degli insediamenti abusivi.

I fondi disponibili, inclusi i 1,7 milioni di euro per Pescara, dovrebbero essere utilizzati esclusivamente per combattere il degrado sociale legato al lavoro agricolo, garantendo l’effettiva inclusione dei lavoratori immigrati. La Fai-Cisl è attivamente coinvolta in un dialogo positivo con i ministri competenti per assicurare misure efficaci che possano migliorare la situazione attuale e proteggere il lavoro nella legalità.

Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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