Il turismo in Alto Adige si trova a un punto critico, in cui le pressioni ecologiche e sociali stanno facendo emergere la necessità di un cambiamento radicale nelle politiche del settore. Secondo un rapporto dell’Istituto promozione lavoratori , le dinamiche attuali richiedono un riesame delle modalità operative nel settore dell’ospitalità e della ristorazione. Il documento, pubblicato nello “Zoom Ipl“, delinea cinque indicazioni cruciali per orientare le scelte future e garantire la sostenibilità economica ed ecologica della regione.
Limiti di capacità ricettiva nel turismo
La necessità di una regolamentazione più ferrea
Un aspetto fondamentale evidenziato dall’Ipl è la limitazione della capacità ricettiva. Questa misura, sebbene necessaria, incontra ostacoli legati alla legislazione attuale, che presenta lacune significative, specialmente riguardo alle esenzioni per tipologie di alloggio come agriturismi e piattaforme come Airbnb. Tali lacune possono compromettere gli sforzi volti a controllare i flussi turistici. Un sondaggio condotto nel 2019 ha rivelato che il 70% dei lavoratori nel settore manifatturiero in Alto Adige sostiene l’implementazione di un massimo per il numero di posti letto disponibili.
Un aumento della tassa di soggiorno
L’aumento della tassa di soggiorno è visto come una strategia fondamentale per mitigare gli effetti negativi del turismo nella regione. Tale incremento potrebbe contribuire a finanziare infrastrutture e servizi, migliorando al contempo l’esperienza turistica. Inoltre, le risorse raccolte potrebbero sostenere iniziative di sviluppo locale, garantendo una distribuzione più equa dei benefici economici generati dal turismo.
Distribuzione equilibrata dei flussi turistici
Rimodulazione della stagione turistica
Un altro obiettivo cruciale delineato nel report è la ricerca di un equilibrio nella distribuzione degli ospiti durante l’intero anno. Non si tratta di aumentare indiscriminatamente il numero di turisti, ma di stabilizzare il mercato del lavoro e garantire una fruizione sostenibile delle risorse naturali e culturali. Implementare un limite massimo ai posti letto permetterebbe di gestire in modo più efficace i flussi turistici, evitando picchi eccessivi in determinati periodi.
Vantaggi per il mercato del lavoro
Questa rimodulazione della stagione turistica potrebbe non solo migliorare l’esperienza del visitatore, ma anche offrire un’adeguata stabilizzazione per i lavoratori. Attualmente, i picchi di afflusso turistico sono difficili da gestire e comportano una varietà di problematiche, tra cui il sovraccarico del personale e le difficoltà di reperimento di manodopera specializzata.
Ritenzione dei professionisti nel settore dell’ospitalità
Attrarre e mantenere talenti
Il report sottolinea anche la necessità di trattenere i professionisti formati nel settore dell’ospitalità. L’uscita di talenti verso altri settori rappresenta una sfida significativa. Pertanto, è cruciale sviluppare strategie che incentivino la permanenza di questi professionisti, proponendo condizioni lavorative più favorevoli.
Flessibilità e stabilità lavorativa
Proposte come l’adozione di una settimana lavorativa di cinque giorni e l’incremento di posti di lavoro a tempo indeterminato vengono in rilievo. La creazione di un sistema di banca ore annuale potrebbe garantire una maggiore stabilità e flessibilità lavorativa, migliorando al contempo la qualità dell’impiego e riducendo il tasso di abbandono del campo.
Il futuro del turismo in Alto Adige dipende dunque da una serie di scelte strategiche che potrebbero radicare i principi della sostenibilità e del benessere sociale nel settore, assicurando un equilibrio proficuo tra esigenze turistiche e rispetto delle risorse locali.