La fragolicoltura italiana mostra segni di consolidamento soprattutto nelle regioni del sud, mentre si conferma una certa staticità nelle zone settentrionali. L’analisi delle superfici dedicate alle fragole e il comportamento dei consumatori forniscono uno spaccato interessante del mercato nel 2025, evidenziando una crescente attenzione verso i prodotti nazionali. Illustriamo i principali dati e tendenze di questo settore vitale per l’economia agricola italiana.
Coltivazione di fragole in Italia: dove e quanto
Nel 2025, la superficie coltivata a fragole in Italia raggiunge i 4.200 ettari, con una netta predominanza delle regioni meridionali. La CAMPANIA e la BASILICATA dominano il panorama della fragolicoltura, coprendo oltre il 50% dell’intero territorio dedicato a queste coltivazioni. La CAMPANIA da sola rappresenta il 27% e la BASILICATA il 26%. Le superfici del nord Italia, sebbene meno significative, si attestano attorno ai 1.000 ettari, mentre le altre regioni contribuiscono con poco più di 500 ettari.
Il metodo di coltivazione rivela un’interessante tendenza: il 15% delle fragole viene coltivato a pieno campo, mentre l’85% della produzione avviene in coltura protetta. Questa scelta strategica permette di ottimizzare la produzione e aumentare la qualità del frutto, proteggendolo da condizioni climatiche avverse e garantendo una fornitura più stabile nel tempo.
Il settore mostra un incremento del 2% nelle superfici produttive rispetto all’anno precedente. Negli ultimi cinque anni, la coltivazione di fragole è passata da 3.646 ettari nel 2020 a 4.200 ettari nel 2025, segnalando un chiaro trend di crescita.
Consumi domestici e valori di mercato
Le famiglie italiane acquistano in media circa 4 chili di fragole fresche all’anno, un valore che è aumentato dell’8% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Il prezzo medio si attesta a 5,18 euro al chilo, mostrando un’ottima risposta dei consumatori verso questo frutto, sempre più apprezzato nelle tavole italiane.
I dati suggeriscono che il mercato delle fragole non solo resiste, ma si espande, con i consumatori che riconoscono il valore di un prodotto fresco e locale. Questo è un segnale positivo per gli agricoltori che continuano a investire in pratiche sostenibili e di qualità .
Esportazioni e tendenze sul mercato internazionale
L’export di fragole italiane si dirige principalmente verso paesi come AUSTRIA, GERMANIA, SLOVENIA, LUSSEMBURGO, LITUANIA e SVIZZERA. Negli ultimi anni, le esportazioni non sono mai scese sotto le 10.000 tonnellate, anche se nel 2024 c’è stata una diminuzione dell’11% rispetto al 2023. Nonostante questo, il valore delle fragole italiane all’estero ha visto un incremento del 3%, con un prezzo medio che ha raggiunto i 4,38 euro al chilo, evidenziando quindi una crescita del 15% rispetto all’anno precedente.
L’attenzione verso il mercato estero testimonia l’alta qualità del prodotto italiano e il suo riconoscimento sui mercati internazionali, nonostante la lieve contrazione nei volumi esportati. Investimenti nella promozione e nel marketing possono rafforzare ulteriormente la presenza delle fragole italiane all’estero.
Situazione generale della coltivazione di piccoli frutti in Italia
A livello generale, la superficie coltivata a piccoli frutti in Italia nel 2024 si attesta a 2.500 ettari, mostrando una leggera flessione dell’1% rispetto al 2023. Tra le varietà più apprezzate, i mirtilli svettano con oltre 1.600 ettari coltivati, aumentando dell’1% rispetto all’anno precedente, con la maggior parte della produzione concentrata in PIEMONTE. I lamponi, al contrario, hanno visto una diminuzione, passando a circa 430 ettari, con una contrazione dell’8%.
Anche la produzione di more e ribes mostra andamenti variabili, con le more che si attestano a quasi 265 ettari e i ribes a circa 190 ettari. Qui, il Trentino emerge come regione di punta per la coltivazione. La domanda di consumi domestici di piccoli frutti ha registrato un incremento significativo, con una crescita del 15% rispetto al 2020.
In questo contesto, l’Italia si conferma più come importatrice di piccoli frutti che come produttrice, avendo importato 22.712 tonnellate nel 2024, un valore che è aumentato del 10% rispetto all’anno precedente. Il mercato continua a offrire opportunità e sfide, con i consumatori sempre più attratti dai prodotti freschi e locali.