L’aquila celebra il patrono d’italia con l’olio per la lampada votiva: evento imperdibile a castelvecchio subequo

L’Aquila celebra la quarantesima edizione in onore di San Francesco d’Assisi il 3 ottobre, accendendo la lampada votiva a Castelvecchio Subequo, unendo comunità locali e internazionali in devozione.
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L’aquila celebra il patrono d’italia con l’olio per la lampada votiva: evento imperdibile a castelvecchio subequo - Gaeta.it

La città dell’Aquila si prepara a prendere parte a una tradizione di grande valore spirituale e culturale: in occasione della quarantesima edizione della celebrazione in onore di San Francesco d’Assisi, l’Aquila fornirà l’olio necessario per la lampada votiva ubicata a Castelvecchio Subequo. Questa celebrazione si svolgerà in un contesto di devozione e rispetto, attirando l’attenzione non solo degli abitanti locali, ma anche di visitatori e fedeli.

La cerimonia e la figura di san francesco

L’evento si svolgerà il 3 ottobre e sarà contrassegnato dall’accensione della lampada da parte del sindaco Pierluigi Biondi, alla presenza di mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva. Questo momento di celebrazione ha radici profonde, risalenti all’epoca in cui Pio XII dichiarò San Francesco patrono d’Italia nel 1939. Da allora, ogni anno si rinnova la tradizione di accendere la lampada votiva, simbolo di speranza, protezione e continuità della fede.

La lampada che arde davanti alla tomba di San Francesco rappresenta una preghiera perpetua per tutta l’umanità. La luce sprigionata è un richiamo alla protezione divina, affinché il Signore, attraverso l’intercessione del Santo, custodisca la nazione italiana e il mondo intero. Questo sacro rituale non è solo un atto devozionale, ma anche un’unione di comunità che si stringe attorno ai valori di pace e fratellanza promossi dal Santo.

Storia e significato dell’offerta dell’olio

L’utilizzo dell’olio per alimentare la lampada votiva affonda le sue radici in un episodio emblematico della vita di San Francesco. Secondo quanto narrato da Tommaso Da Celano nella “Vita seconda di San Francesco“, il Santo, colpito dall’appello del Crocifisso di San Damiano, desiderava che la sacra immagine fosse sempre illuminata. Per questo motivo, si adoperò affinché venisse fornito il meglio per onorare Cristo. L’olio, quindi, assume una valenza simbolica di devozione e cura per il sacro.

Ogni anno, a Castelvecchio Subequo, la cerimonia della rievocazione della vita di San Francesco richiama la comunità a unirsi in onore di uno dei Santi più venerati in Italia. La tradizione è cresciuta negli anni: non solo le comunità limitrofe, ma anche quelle di altre regioni e dei paesi esteri sono invitate a partecipare, rendendo il gesto solidale e condiviso.

Le modalità di partecipazione e la tradizione locale

La partecipazione alla cerimonia prevede l’ingresso in chiesa del sindaco, accompagnato dal gonfalone civico e dai portatori della gerla contenente l’olio. Questo momento toccante è affiancato da canti e preghiere dedicati a San Francesco, creando un’atmosfera di profondo rispetto e spiritualità.

In passato, i comuni limitrofi erano i principali offerenti dell’olio, ma con il passare degli anni, la partecipazione si è ampliata e oggi vediamo coinvolte anche comunità più lontane, comprese città europee legate a San Francesco da motivi storici. Ad esempio, il Comune francese di La Roche-sur-Foron e il Comune spagnolo gemellato di Canyelles si sono uniti a questa iniziativa, mostrando come la figura di San Francesco continui a legare le persone oltre i confini geografici.

La celebrazione non è solo un evento religioso, ma anche un’opportunità per rafforzare i legami locali e internazionali, unendo diverse comunità in un abbraccio di fede e rispetto per la cultura italiana.

Ultimo aggiornamento il 29 Settembre 2024 da Sofia Greco

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