La situazione della sanità in Abruzzo si fa sempre più critica. Le recenti disposizioni del dipartimento Salute della Regione hanno sollevato preoccupazioni tra i rappresentanti sindacali e i lavoratori del settore. La sospensione delle procedure di reclutamento del personale amministrativo potrebbe avere ripercussioni significative sui servizi sanitari, secondo quanto indicato da alcuni membri della Uil Fpl.
la questione del reclutamento
Nella nota congiunta firmata dal segretario provinciale Antonio Ginnetti, dal responsabile Sanità Gianfranco Giorgi e dal componente di segreteria Claudio Incorvati, si evidenzia il rischio di una paralisi totale nei servizi delle aziende sanitarie in Abruzzo. Questa affermazione arriva in risposta a una comunicazione del direttore del dipartimento Salute della Regione, Emanuela Grimaldi, e del dirigente del servizio risorse umane, Marina Febo. È stata data disposizione alle Asl abruzzesi di fermare il reclutamento di nuovo personale e il rinnovo dei contratti esistenti.
La decisione sembra mirare a contenere i costi del sistema sanitario locale, obiettivo peraltro in linea con la legge regionale n°9, approvata il 4 aprile. Questa legge ha incluso, tra le altre misure, anche un aumento dell’addizionale Irpef, destinato a ripianare il deficit della sanità abruzzese. La manovra, tuttavia, appare già contestata, e per alcuni esperti il primo effetto potrebbe essere una diminuzione della qualità dei servizi offerti.
l’importanza del personale amministrativo
Nella loro nota, i rappresentanti sindacali hanno messo in evidenza il ruolo cruciale del personale amministrativo all’interno delle Asl. Mentre il personale sanitario è certamente il fulcro dell’erogazione dei servizi, è il personale amministrativo che gestisce le procedure burocratiche necessarie per il funzionamento delle strutture sanitarie. Questi lavoratori sono responsabili della gestione delle pratiche che garantiscono l’erogazione di beni e servizi, come ad esempio quello di materiale sanitario, e senza il loro intervento, l’efficienza dei servizi risulterebbe gravemente compromessa.
In un contesto economico difficile, dove il personale ha già affrontato sfide considerevoli, la decisione di fermare il reclutamento rischia di disperdere l’esperienza e le competenze maturate nel corso degli anni. Non si tratta solo di numeri, ma di persone che hanno dedicato tempo e fatica per garantire un servizio sanitario adeguato alla popolazione.
richiesta di revisione delle disposizioni
Concludendo la loro dichiarazione, i rappresentanti della Uil Fpl hanno sollecitato una rivalutazione della decisione da parte della Regione. Essi hanno chiesto un’attenzione particolare alla problematica e hanno avvertito che, in assenza di un cambio di direzione, potrebbe rendersi necessaria l’adozione di misure di tutela a favore dei lavoratori e degli utenti. Un allerta che di per sé evidenzia quanto sia critica la situazione e quanto le decisioni politiche possano influire immediatamente sulla vita dei cittadini.
La tensione è palpabile. L’urgenza di un confronto tra le istituzioni e i sindacati si fa sentire, non solo per garantire la continuità dei servizi sanitari, ma anche per preservare il lavoro e la professionalità di chi opera in un settore tanto delicato. La sanità abruzzese aspetta risposte, e la comunità intera è in attesa di sviluppi significativi su una questione che tocca la vita di tutti.