L'Aquila lancia una nuova era nella gestione dell'ictus con il progetto POS-T2-Stroke

L’Aquila lancia una nuova era nella gestione dell’ictus con il progetto POS-T2-Stroke

Il progetto POS-T2-Stroke a L’Aquila introduce risonanze magnetiche mobili per migliorare diagnosi e trattamento dell’ictus, con il supporto del Ministero della Salute e diverse istituzioni sanitarie.
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L'Aquila lancia una nuova era nella gestione dell'ictus con il progetto POS-T2-Stroke - Gaeta.it

Un’importante iniziativa si sta concretizzando a L’Aquila, volta a migliorare la diagnosi e il trattamento precoce dell’ictus. Il progetto chiamato POS-T2-Stroke ha preso ufficialmente avvio, introducendo una sperimentazione che promette di rivoluzionare il modo in cui viene affrontata questa grave condizione attraverso l’uso di Unità Mobili di Risonanza Magnetica.

Un progetto innovativo guidato dall’Università degli Studi dell’Aquila

Il progetto POS-T2-Stroke è guidato dall’Università degli Studi dell’Aquila, con la professoressa Simona Sacco alla direzione scientifica. Questa iniziativa coinvolge diversi partner sul territorio nazionale, tra cui le ASL 1 e 2 dell’Abruzzo, l’IRCCS Humanitas e diverse università, tra cui quelle di Macerata, Bolzano e Cassino, e il Policlinico di Messina. L’obiettivo di questa collaborazione è chiaro: migliorare la tempestività e l’efficacia delle diagnosi di ictus, permettendo interventi terapeutici più precisi e rapidi.

Le parole della prof.ssa Sacco riassumono bene l’importanza di questa iniziativa: “Essere riusciti a portare questa sperimentazione in Abruzzo rappresenta un grande traguardo.” L’implementazione delle risonanze magnetiche mobili è vista come un cambiamento significativo nella gestione dell’ictus, contribuendo a una diagnosi più rapida e accurata.

Finanziamenti e approvazioni: il supporto del Ministero della Salute

Il nuovo progetto è finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito del Piano Operativo Salute, risulta vincitore di un bando competitivo e ha beneficiato di un contributo di quasi 2 milioni di euro. Il budget totale ammissibile è intorno ai 4 milioni di euro. Questa solida base finanziaria garantisce la possibilità di raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati. Inoltre, si sottolinea l’importanza della valutazione etica, come dimostra il via libera ricevuto dal Comitato Etico Territoriale Regione Abruzzo .

Il piano per l’uso delle Risonanze Magnetiche Mobili non si limita a migliorare le tempistiche di diagnosi e trattamento, ma promette anche di esplorare la possibilità di utilizzare l’RM direttamente a bordo delle ambulanze, permettendo così la diagnosi dell’ictus direttamente presso il domicilio del paziente. Questo approccio non solo può salvare vite, ma anche ottimizzare le risorse sanitarie.

Eccellenza nella ricerca e innovazione sanitaria

La realizzazione del progetto POS-T2-Stroke è un chiaro segnale dell’impegno dell’Università degli Studi dell’Aquila nella ricerca sanitaria. Il Rettore, prof. Edoardo Alesse, ha evidenziato l’importanza di questo progetto per migliorare concretamente la vita dei pazienti, rimarcando l’eccellenza della propria istituzione.

A confermare il valore dell’iniziativa anche il prof. Ferdinando Romano, Direttore Generale della ASL, che ha sottolineato come l’adozione delle risonanze magnetiche mobili rappresenta un passo importante per la sanità regionale. Questa innovazione non solo contribuisce a migliorare l’efficienza del percorso diagnostico legato all’ictus, ma anche a ridurre il rischio clinico per i pazienti, soprattutto in contesti di terapia intensiva.

L’innovazione delle risonanze magnetiche mobili

Le Unità Mobili di Risonanza Magnetica presentano un’innovazione senza precedenti nel campo della diagnostica. In grado di superare le limitazioni logistiche delle apparecchiature fisse, queste unità consentono di portare la diagnosi direttamente vicino al paziente. Tale operatività è di cruciale importanza, specialmente nei casi in cui la risonanza tradizionale non è facilmente accessibile.

La realizzazione di questa iniziativa è possibile grazie all’acquisto di tre risonanze magnetiche mobili che verranno allocate presso gli ospedali di L’Aquila, Avezzano e Chieti. Ogni struttura avrà un responsabile specifico: il dott. Antonello Fabbri per l’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, il dott. Luigi Zugaro per l’Ospedale SS Filippo e Nicola di Avezzano e il prof. Massimo Caulo per l’Ospedale di Chieti.

I potenziali vantaggi di questa innovazione non si limitano solo all’ictus, ma potrebbero estendersi anche ad altre patologie neurologiche, segnalando un cambiamento significativo nella cura e nella gestione della salute pubblica.

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