L’aquila senza comandante per la polizia municipale: il consiglio comunale sotto accusa e richieste di dimissioni

L’aquila senza comandante per la polizia municipale: il consiglio comunale sotto accusa e richieste di dimissioni

La polizia municipale di L’Aquila opera senza un comandante legittimo da anni, nonostante cinque condanne dei tribunali amministrativi; opposizioni chiedono dimissioni e concorso pubblico per garantire sicurezza e trasparenza.
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La polizia municipale de L’Aquila opera da anni senza un comandante legittimo, generando condanne giudiziarie e critiche all’amministrazione, mentre le opposizioni chiedono un intervento urgente e le dimissioni dell’assessore competente. - Gaeta.it

La polizia municipale di l’aquila continua a operare senza un comandante legittimo, una condizione che perdura nonostante ripetute condanne da parte dei tribunali amministrativi. La vicenda ha riempito nuovamente il dibattito al consiglio comunale, con le opposizioni che rivolgono dure accuse all’amministrazione attuale, chiedendo interventi rapidi e le dimissioni immediate dell’assessore competente. La situazione solleva dubbi sulla gestione della sicurezza urbana in un capoluogo di regione.

Una carenza di leadership che perdura da anni

A l’aquila si trascinano problemi nella guida della polizia municipale da tutta l’era Biondi. Dal suo insediamento, istituzioni locali hanno nominato diverse figure alla guida del corpo di polizia senza che queste avessero i requisiti stabiliti dalla legge. La mancanza di un comandante in regola ha portato a seri problemi di legittimità negli atti firmati dalla polizia locale e, di conseguenza, a cinque condanne da parte di Tar e Consiglio di Stato.

Le opposizioni hanno sottolineato come questa situazione generi imbarazzo e incertezza per la città. La difficoltà non è solo tecnica, ma si intreccia con responsabilità politiche che rimangono senza risposta. Nonostante le sanzioni giudiziarie, l’amministrazione ha continuato a scegliere soluzioni che risultano illegittime, perpetuando un clima di incertezza che va a discapito della sicurezza cittadina.

Il problema non è circoscritto al mero vuoto di potere, ma incide sulla credibilità dell’ente. Senza un comandante nominato correttamente non si possono definire gli atti della polizia come validi, una falla grave che necessita una risposta urgente. La città attende spiegazioni chiare e trasparenti su questa gestione, mentre il vuoto di comando persiste.

Il silenzio e l’assenza di risposte da parte dell’amministrazione

Le opposizioni non hanno risparmiato critiche al sindaco Biondi, accusandolo di ignorare il problema. Il primo cittadino, a loro avviso, sembra più impegnato in trasferte a Roma o all’estero che ad affrontare le questioni interne più delicate della città. Manca una comunicazione ufficiale che spieghi ai cittadini cosa stia realmente accadendo con la polizia municipale e perché il Comune non intervenga per risolvere l’anomalia.

L’assenza di un comandante regolare implica una responsabilità che si riversa sull’intera amministrazione. Chi dovrebbe firmare ufficialmente gli atti della polizia locale? La domanda resta aperta, senza risposte concrete. Le opposizioni denunciano un “silenzio inspiegabile e vergognoso” e lamentano la mancanza di trasparenza sulle scelte politiche e amministrative del Comune.

Risulta evidente come l’amministrazione stia sottovalutando una questione che riguarda direttamente la sicurezza del territorio e il rispetto delle norme. L’assenza di interventi pubblici sulla vicenda, soprattutto da parte dell’assessore Laura Cucchiarella, ha spinto le opposizioni a chiedere la sua immediata rimozione dall’incarico, ritenuta inadeguata nel gestire la delega in materia di polizia municipale.

Le richieste delle opposizioni dopo le sentenze dei tribunali

Dopo cinque sentenze che hanno bocciato le nomine effettuate dall’amministrazione, i consiglieri di opposizione hanno chiesto un cambio di rotta immediato. La loro proposta principale è la convocazione di un concorso pubblico per selezionare un comandante della polizia municipale che rispetti i requisiti di legge.

L’escalation di condanne giudiziarie consente di definire la gestione attuale come un fallimento amministrativo e politico. Gli oppositori inscenano la propria protesta anche con uno striscione recante la scritta “dimissioni”, rivolto sia all’amministrazione che all’assessore che ha la delega sulla polizia locale.

Conferenza dei capigruppo per discutere l’emergenza

Una conferenza dei capigruppo è stata fissata per discutere l’emergenza, a testimonianza della volontà di ricercare, almeno dagli scranni istituzionali, una soluzione definitiva. La città rimane ferma in un limbo e la certezza della sicurezza urbana resta al momento compromessa se non viene ripristinata una guida legittima nel corpo di polizia. Il problema, dunque, non riguarda solo formalità ma coinvolge la vita quotidiana dei cittadini di l’aquila.

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