L’arcivescovo Gallagher a Vienna: il ruolo cruciale dell’AIEA nella non proliferazione nucleare

L’arcivescovo Gallagher a Vienna: il ruolo cruciale dell’AIEA nella non proliferazione nucleare

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L’arcivescovo Gallagher a Vienna: il ruolo cruciale dell’AIEA nella non proliferazione nucleare - Fonte: Vaticannews | Gaeta.it

La Conferenza generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica si tiene a Vienna dal 16 al 20 settembre 2023 e si concentra sull’importante tema della sicurezza nucleare e della non proliferazione. In questo contesto, il segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ha affermato la posizione della Santa Sede riguardo al disarmo nucleare e alla sicurezza delle centrali, ribadendo l’urgenza della sua proposta di un mondo senza armi nucleari.

La posizione della Santa Sede sulla sicurezza nucleare

L’arcivescovo Gallagher ha aperto il suo intervento riconoscendo il fondamentale ruolo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica nel perseguire un mondo libero dalle armi nucleari. Richiamando le dichiarazioni di Papa Francesco, il rappresentante vaticano ha enfatizzato come la Santa Sede consideri essenziale il supporto dell’AIEA per la sicurezza nucleare e per l’uso pacifico delle tecnologie nucleari. Gallagher ha sottolineato che tali tecnologie devono sempre essere fornite sotto l’ottica del bene comune e del progresso integrale dell’umanità.

Il contesto della guerra in Ucraina è stato centrale nel suo discorso, in particolare per quanto riguarda le attrezzature nucleari minacciate dai conflitti in corso, come nel caso delle centrali di Zaporizhzhya e Kursk. La Santa Sede ha quindi invitato le parti coinvolte nel conflitto a rispettare i luoghi sensibili e a non effettuare attacchi nelle loro vicinanze. L’arcivescovo ha elogiato il lavoro del direttore generale dell’AIEA, Rafael Mariano Grossi, e dei suoi ispettori nel mantenere una presenza continua nelle zone di crisi, evidenziando la necessità di rapporti oggettivi sulla situazione attuale.

Le preoccupazioni per l’Ucraina e il dialogo nucleare

Nel suo intervento, Gallagher ha evidenziato la crescente preoccupazione per le attività militari intorno alle centrali nucleari ucraine e ha esortato le parti in conflitto a mantenere la massima moderazione. La Santa Sede teme che qualsiasi attacco a strutture nucleari possa avere gravi conseguenze radiologiche, il che potrebbe interessare non solo l’Ucraina, ma tutte le nazioni circostanti. L’accento è stato posto in particolare sulla necessità di prevenire un potenziale disastro nucleare, un tema già menzionato da Papa Francesco.

Inoltre, Gallagher ha accolto con favore gli sforzi dell’AIEA per facilitare il dialogo sul programmo nucleare dell’Iran. É stato rimarcato che Teheran ha abbandonato i suoi impegni sotto il Piano d’Azione Globale Congiunto , sollevando preoccupazioni sulla sicurezza regionale. La Santa Sede ha auspicato la ripresa dei negoziati per assicurare un futuro più sicuro per tutti. La questione del programma nucleare della Repubblica Popolare Democratica di Corea è stata anch’essa oggetto di attenzione, essendo un’altra area che preoccupa il regime di non proliferazione nucleare.

Il ruolo dell’AIEA nei paesi in via di sviluppo

L’arcivescovo Gallagher ha anche messo in risalto l’importante ruolo che l’AIEA può svolgere nel garantire un uso pacifico della tecnologia nucleare, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. La Santa Sede sostiene l’implementazione del Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari, quale strumento per prevenire la proliferazione nucleare e garantire che i vantaggi della scienza nucleare possano essere utilizzati per il sviluppo umano e sociale.

Secondo Gallagher, le tecnologie nucleari hanno il potenziale di migliorare vari aspetti della vita, come l’aumento della produzione alimentare, la generazione di elettricità, e il monitoraggio ambientale. Inoltre, ha evidenziato l’importanza della radioterapia e della medicina nucleare nel trattamento di pazienti oncologici, un tema particolarmente rilevante considerando l’aumento dei casi di cancro a livello globale. Sono diverse le iniziative in corso, come il progetto “Raggi di Speranza,” volto a migliorare la salute delle persone nel mondo.

Il magistero di Papa Francesco e la cultura della cura

Gallagher ha richiamato anche il magistero di Papa Francesco, il quale ha affermato che l’eliminazione totale delle armi nucleari è un imperativo morale e umanitario. Quest’affermazione non è solo un richiamo alla responsabilità morale, ma invita tutti i Paesi a sviluppare una cultura della cura che priorizzi la dignità umana e il bene comune. Durante il suo intervento, il segretario ha citato il messaggio rivolto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove Papa Francesco ha esortato le nazioni a promuovere la pace, criticando al contempo l’uso della guerra come strumento per risolvere i conflitti.

Gallagher ha anche menzionato come, al di là dei momenti difficili e delle sfide diplomatiche, sia fondamentale non perdere di vista gli obiettivi di pace e giustizia. Le parole di Francesco pongono l’accento sulla necessità di costruire relazioni basate sulla fratellanza, contrapponendosi alla corsa agli armamenti in corso. Con un’accattivante riflessione sulla speranza di un futuro migliore, il diplomatico vaticano ha esortato a impegnarsi per un mondo caratterizzato da pace e coesistenza.

Prospettive future e impegni di pace

Il discorso dell’arcivescovo Gallagher si è concluso con un messaggio di ottimismo per il futuro, sottolineando la necessità di un impegno congiunto per affrontare le sfide globali. Ha invitato i membri della conferenza a sostenere iniziative che promuovano un clima di fiducia e cooperazione anziché di conflitto. Con riferimenti espliciti a Gesù Cristo come modello di servizio e giustizia, ha esortato tutti a lavorare insieme per garantire un futuro sicuro e pacifico per l’intera umanità.

Il messaggio emerso dall’intervento dell’arcivescovo è chiaro: in un mondo segnato da conflitti e tensioni, la diplomazia e il dialogo rimangono strumenti fondamentali per raggiungere un disarmo nucleare e una sicurezza globale duratura. La Santa Sede continuerà a sostenere gli sforzi necessari per promuovere la pace e la dignità umana, un principio che riassume l’impegno della Chiesa anche nel contesto delle relazioni internazionali e della sicurezza nucleare.

Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 da Marco Mintillo

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