L’arte casearia a Conegliano: giovani casari e tecnologie alimentari al convegno di Villa Gera

Il convegno “L’Arte del Caciolaio tra sorte e fortuna” a Conegliano ha evidenziato l’interesse delle nuove generazioni per l’arte casearia, con giovani casari e migranti coinvolti nella produzione. Esperti hanno discusso le evoluzioni del settore, sottolineando la necessità di innovazione e formazione. L’evento ha anche presentato progetti internazionali per lo sviluppo agricolo in Sud America…
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L’arte casearia a Conegliano: giovani casari e tecnologie alimentari al convegno di Villa Gera

Il recente convegno “L’Arte del Caciolaio tra sorte e fortuna” ha messo in luce la passione delle nuove generazioni per l’arte casearia, evidenziando come giovani casari e migranti si stiano cimentando nel mondo della produzione lattiero-casearia. Si è svolto a Conegliano, presso Villa Gera, un incontro volto a esplorare le evoluzioni del mestiere di casaro e a immaginare le sue prospettive future. L’evento, organizzato dalla Latteria Perenzin, ha richiamato esperti del settore e una nutrita platea di appassionati.

La partecipazione al convegno e gli ospiti presenti

Il convegno ha avuto luogo nella suggestiva cornice di Villa Gera, un luogo di richiamo per gli appassionati della cultura casearia. Ospiti d’onore dell’evento, le sorelle Alessandra e Maria Teresa Giorgi, rappresentanti delle famiglie Sinopoli-Gera-Minucci, hanno dato il benvenuto ai partecipanti. La serata, moderata da Riccardo Huster della Libreria Tralerighe, ha visto anche la presenza di figure politiche significative come l’assessore regionale Federico Caner, il sindaco di Conegliano Fabio Chies e l’assessore al turismo Claudia Brugioni.

I relatori in programma hanno discusso l’importanza della figura del casaro nel panorama moderno. L’intervento di Carlo Piccoli, fondatore dell’Accademia Internazionale dell’Arte Casearia, ha suscitato particolare interesse. Piccoli ha illustrato come dal 2013 siano stati formati oltre 2.000 allievi provenienti da svariate province italiane e addirittura da 70 nazioni diverse. I corsi hanno attirato anche molti giovani, offrendo loro la possibilità di apprendere le tecniche di lavorazione del latte e la gestione di un caseificio. Piccoli ha sottolineato la necessità di formare nuovi professionisti che possano innovare il settore.

Il futuro delle tecnologie alimentari e i nuovi consumatori

Un tema centrale del convegno è stata l’evoluzione delle tecnologie alimentari. Alessandro Sensidoni, docente universitario in tecnologie alimentari, ha analizzato non solo il futuro dei casari, ma ha anche affrontato il tema della salute e delle esperienze sensoriali legate al consumo. Secondo Sensidoni, “è fondamentale sviluppare prodotti lattiero-caseari che rispondano alle nuove esigenze nutrizionali.”

“Intelligenza alimentare” è il termine utilizzato dal docente per evidenziare quanto sia importante considerare il cibo non solo come sostentamento, ma anche come esperienza da vivere. Questa sensibilità, particolarmente viva a Conegliano, sottolinea come il dialogo su queste tematiche risalga a un secolo fa, prefigurando tendenze che oggi risultano attuali e necessarie.

Durante il convegno è emersa anche la testimonianza di Salifou, un giovane proveniente dal Togo, che rappresenta un esempio di integrazione. Salifou ha conseguito la laurea in tecnologie alimentari ed ora lavora in un noto caseificio friulano. La sua storia è un esempio di come le competenze legate all’arte casearia possano aprire porte a giovani migranti desiderosi di affermarsi nel mondo del lavoro.

Progetti internazionali per lo sviluppo agricolo

Il convegno ha anche messo in luce le iniziative portate avanti all’estero da Alessandro Toffoli, presidente dell’Associazione Famiglie Rurali. I progetti attivi in Sud America e in Africa si focalizzano su tre aree chiave: alimentazione, formazione e sanità. Nonostante le difficoltà incontrate in alcune zone, come il confine tra Benin, Burkina Faso e Niger, dove l’instabilità politica ha ostacolato i progetti, l’Associazione continua a lavorare per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali e promuovere una stabilità economica.

Questi programmi di sviluppo alleviano la fragilità produttiva che per anni ha contraddistinto il settore agricolo, cercando di fornire alle comunità delle opportunità che consentano loro di prosperare nei rispettivi territori.

Una riflessione sul passato e le trasformazioni dell’industria casearia

Durante il convegno, Emanuela Perenzin, maître fromager e titolare della Latteria Perenzin, ha parlato delle profonde trasformazioni avvenute nel territorio. Solo pochi decenni fa, la zona era caratterizzata da molte piccole aziende agricole familiari, ognuna con 1-2 vacche. Con l’industrializzazione del settore e l’avvento del prosecco, molte stalle sono state chiuse. Perenzin ha descritto come la situazione odierna sia cambiata radicalmente, portando a un rinnovato interesse per l’agricoltura e la produzione casearia.

I partecipanti hanno avuto l’opportunità di degustare i formaggi prodotti dalla Latteria Perenzin e di assaporare il liquore Farfalla Rossa 1838, un prodotto creato seguendo una ricetta antica scoperta da Nicolò Gera, discendente diretto di Francesco Gera. Questo evento ha evidenziato non solo la tradizione casearia locale, ma anche la capacità di innovare e di valorizzare il patrimonio culturale alimentare. La serata ha lasciato un segno profondo sulle potenzialità del settore e sul suo futuro.

Ultimo aggiornamento il 23 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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