Una mostra affascinante sta per aprire i battenti a Castel Sant’Angelo, un luogo che funge da testimonianza del potere temporale dei pontefici romani. L’evento, intitolato “L’arte dei Papi. Da Perugino a Barocci”, si propone di esplorare e celebrare il legame tra arte e religiosità, proponendo un percorso che mette in luce una città, Roma, intrisa di aspirazioni spirituali e desiderio di bellezza. La mostra sarà inaugurata il 6 marzo e resterà aperta fino al 31 agosto, ideata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura sotto la direzione di Giuseppe Lepore, e realizzata in collaborazione con la sede storica di Castel Sant’Angelo.
La struttura tematica della mostra
A differenza di mostre che seguono un approccio cronologico, “L’arte dei Papi” adotta una struttura tematica, consentendo al pubblico di vivere un’esperienza diversificata. Durante il percorso espositivo, i visitatori troveranno una vasta gamma di opere, riunendo maestri del Rinascimento a rinomati artisti contemporanei. Uno degli inserti più interessanti è un’opera di Bruno Ceccobelli, che rielabora il tema del Cristo, collegando il passato con il presente.
Nel complesso, l’esposizione si compone di 38 dipinti che raccontano storie profonde e complessive legate ai temi evangelici. Tematiche come l’infanzia, la maternità, la gioia, la sofferenza, la resurrezione, la misericordia e la speranza emergono attraverso le raffigurazioni. L’opera “La Madonna con il Bambino, San Giuseppe e San Pietro Martire” di Andrea del Sarto esprime felicità familiare, mentre “L’adorazione del Bambino” di Giovanni Gerolamo Savoldo fonde sacro e quotidiano in un abbraccio spirituale. Altri capolavori, come “L’adorazione dei pastori” di Luigi Crespi e “L’Annunziata” di Carlo Maratti, arricchiscono ulteriormente il percorso, dimostrando la varietà e la ricchezza dell’arte sacra.
Un’ampia gamma di artisti
La mostra presenta opere di celebri artisti, tra cui il Perugino, Annibale Carracci, Pietro da Cortona, e la delicatezza dei paesaggi di Federico Barocci. La selezione è stata curata con attenzione, per garantire un’esperienza visiva che valorizza non solo la grandezza dell’arte storica ma anche le sue implicazioni moderne. I ritratti dei papi offrono uno sguardo sull’evoluzione del potere e dell’influenza della Chiesa nel corso dei secoli. Accanto a queste opere classiche, l’arte contemporanea trova spazio per riflessioni sul sacro, grazie alle creazioni di artisti come Giuseppe Salvatori, Luigi Stoisa e Giorgio Di Giorgio.
Questa fusione di passato e presente rappresenta un tentativo di far emergere dal deposito del Ministero della Cultura opere rare e meno conosciute. La collaborazione con importanti istituzioni, tra cui le Gallerie Nazionali di Arte Antica e la Galleria Nazionale dell’Umbria, ha permesso di arricchire la selezione espositiva con pezzi di valore inestimabile e di grande carattere. Mario Turetta, Capo Dipartimento per le attività culturali del ministero, ha messo in evidenza come questa iniziativa segni un’importante valorizzazione culturale di un immaginario che, pur esistendo, richiede una riscoperta e un ridisegno.
Un appuntamento imperdibile per il 2025
“Arte dei Papi” è vista come una delle esposizioni più significative per il 2025 e rientra nell’ambito delle celebrazioni giubilari. Ad occuparsi della curatela sono Arnaldo Colasanti e Annamaria Bava, che hanno saputo sviluppare un percorso in grado di attrarre l’attenzione non solo degli appassionati d’arte, ma anche di quelli interessati alla storia della religiosità. Massimo Osanna, direttore dei Musei del ministero della Cultura, ha sottolineato l’importanza di far comprendere il patrimonio culturale religioso come un codice di dialogo e riflessione a livello universale.
La mostra rappresenta un’importante fusione tra bellezza artistica e riflessioni sui valori umani e spirituali, portando il visitatore a entrare in contatto con un passato ricco di significato. L’esperienza a Castel Sant’Angelo, quindi, non sarà solo un’escursione nel mondo dell’arte, ma un vero e proprio viaggio interiore attraverso la storia, invitando a riflettere sul significato della bellezza e della fede.