L’arte dell’esecuzione: una sfida complessa

L’arte dell’esecuzione: una sfida complessa

La Chiesa della SS. Trinità di Cerveteri ha ospitato l’esecuzione dello “Stabat Mater” di Pergolesi, un evento che ha unito musica classica e messaggi sociali, coinvolgendo il pubblico in una profonda riflessione.
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L’arte dell’esecuzione: una sfida complessa - Gaeta.it

La Chiesa della SS. Trinità di Cerveteri ha ospitato un evento straordinario sabato sera, con l’esecuzione dello “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi. Questa scelta artistica, collocata nel contesto della Sagra del Carciofo, ha creato un interessante contrasto tra cultura e tradizione popolare. Nonostante la presenza di altri eventi, la chiesa è stata gremita da un pubblico appassionato di musica classica e sacra, attratto dalla bellezza e dalla profondità emotiva di un’opera risalente al 1736, scritta per soprano e contralto.

La preparazione per l’esecuzione dello “Stabat Mater” ha richiesto un impegno notevole, con circa tre mesi di prove per affrontare una delle opere più complesse del repertorio sacro. Dimitri Terenzi ha diretto il progetto con passione, supportato da don Mario Vecchiarelli, formando un team artistico di grande qualità. Le interpreti principali, il soprano Orietta Manente e il contralto Annarita Cerrone, hanno dimostrato doti canore straordinarie, mentre l’accompagnamento al pianoforte del Maestro Luigi Mastracci ha esaltato le voci e i passaggi più significativi dell’opera. Le performance sono state arricchite dagli interventi vocali del regista e attore Agostino De Angelis e di Gianfranco Brannetti, che hanno saputo infondere intensità ai momenti chiave.

Un’interpretazione teatrale evocativa

L’aspetto teatrale dell’opera è stato curato da Riccardo Frontoni e Riccardo Dominici, che hanno recitato insieme agli studenti dell’Istituto Comprensivo Giovanni Cena. Gli alunni delle classi IIA, IIB, IIC e IID hanno portato freschezza e vitalità alla performance. Sotto la guida di Ilaria Dall’Acqua e con la regia di Agostino De Angelis, i giovani talenti hanno contribuito in modo significativo al progetto, arricchendo l’offerta culturale della serata. La collaborazione con l’Associazione ArcheoTheatron, diretta da Desirèe Arlotta, ha ulteriormente potenziato l’interpretazione, integrando elementi visivi che hanno amplificato l’emozione evocata dalla musica di Pergolesi, rendendo la performance coinvolgente per tutti i presenti.

Un messaggio potente tra passato e presente

Uno degli elementi più toccanti dello spettacolo è stato il filmato realizzato da Desirèe Arlotta, che ha presentato immagini emotivamente cariche, alternando rappresentazioni sacre di Madonne in lacrime a scene della dura realtà contemporanea in Palestina. I volti sofferenti delle madri palestinesi hanno creato un forte parallelo con la passione di Cristo, come espressa nell’opera di Pergolesi. Questo contrasto tra spiritualità e urgenza di messaggi sociali ha amplificato la profondità dell’intero evento, coinvolgendo gli spettatori in una riflessione sulle sofferenze di un popolo in lotta. La serata ha dimostrato come la musica possa fungere da ponte tra tempi e culture, portando alla luce emozioni universali e storie di umanità, lasciando un segno profondo nel cuore della Chiesa della SS. Trinità.

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