Un artista triestino che lavora con materiali semplici come il cartone e il legno ha colto l’occasione dell’arrivo del veliero Amerigo Vespucci per realizzare un’opera che omaggia la tradizione marittima della città . La strategia creativa di questo artista, noto per la sua anonimità , consiste nel collocare installazioni in luoghi strategici, rendendole accessibili al pubblico. Oggi, la sua figura è diventata un riferimento culturale per molti, un modo per interagire con l’ambiente urbano.
L’opera dedicata alla marina e all’amerigo vespucci
Questa mattina, nei pressi del canale di Ponterosso, è stata installata una sagoma di legno che ritrae una marinaia di spalle, caratterizzata da una lunga treccia bionda e da una divisa della Marina Militare. Quest’opera è stata progettata per rappresentare l’attesa e la sorpresa associate all’arrivo del Veliero Amerigo Vespucci, una delle navi più celebri della Marina Militare Italiana, conosciuta a livello mondiale.
L’immagine della giovane marinaia, appostata dietro un lampione con lo sguardo rivolto verso il mare, simbolizza non solo la bellezza della tradizione marittima, ma anche il legame profondo tra Trieste e il mare. Nonostante la sua collocazione strategica, la sagoma è rimasta in mostra per poco tempo, sparendo rapidamente dopo che alcuni passanti l’hanno notata e portata via. Questo comportamento riflette la relazione che l’artista ha instaurato con il suo pubblico: le opere sono spesso concepite per essere temporanee e da riappropriarsi, nel segno di un’interazione continua.
Una tradizione di opere che raccontano storie
L’artista è conosciuto anche per le sue installazioni che celebrano persone scomparse, un modo per mantenere viva la memoria di chi non c’è più. Utilizzando sempre la stessa tecnica di lasciare le opere incustodite in luoghi simbolici, queste creazioni servono come lembi di cultura e memoria per la comunità . Un esempio è l’opera dedicata a Giulio Regeni, installata sulle scale del liceo Petrarca, frequentato dal giovane ricercatore. Questa scelta non solo rende omaggio a un giovane la cui vita è stata tragicamente interrotta, ma invita anche a riflettere su questioni più ampie riguardanti i diritti umani e la giustizia, mettendo in luce il valore della storia personale e collettiva.
La pratica di collocare opere temporanee in spazi pubblici è diventata un segno distintivo dell’artista, che continua a lasciare una traccia nei cuori e nelle menti di coloro che abitano e attraversano Trieste. Così, ogni nuova installazione non è solo un’opera d’arte, ma un invito a esplorare significati più profondi e a connettersi con la comunità e le sue storie.