La proposta di Filippo Panseca, noto per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale, si concentra sulla creazione di opere artistiche dotate di una patina fotocatalitica a base di biossido di titanio. Questa tecnologia potrebbe avere un impatto significativo sulla qualità dell’aria, riuscendo a purificare gli ambienti in cui queste installazioni verranno collocate. Panseca, alla ricerca di un supporto istituzionale per trasformare la sua idea in legge, punta all’integrazione tra arte e salute dell’ambiente.
Un’idea all’avanguardia per l’arte e l’ambiente
Filippo Panseca, celebre architetto e artista di origine palermitana, ha sviluppato un’iniziativa che unisce creatività artistica e innovazione tecnologica. La sua proposta si basa sull’utilizzo del biossido di titanio, un materiale riconosciuto per le sue proprietà fotocatalitiche, in grado di purificare l’aria. La funzione di questo materiale è quella di sfruttare la luce per attivare reazioni chimiche che trasformano le sostanze inquinanti in elementi innocui. Non si tratta solo di un concetto teorico: secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, l’efficacia del biossido di titanio nella depurazione dell’aria è ben documentata.
L’artista intende applicare questo principio ai suoi quadri e installazioni. L’obiettivo è rendere le opere non solo un’espressione estetica ma anche un contributo attivo alla qualità ambientale. La possibilità di posizionare tali lavorazioni in abitazioni o in spazi pubblici come piazze e giardini rappresenta un inedito approccio all’inquinamento atmosferico, similmente agli effetti positivi offerti dalla piantumazione di alberi. La differenza principale sta nella velocità con cui questi quadri possono iniziare a produrre effetti benefici, senza il lungo attesa tipica degli interventi naturali.
L’intelligenza artificiale come alleata per l’innovazione
Per sviluppare ulteriormente la sua proposta, Panseca ha deciso di integrarsi con l’intelligenza artificiale, a cui ha chiesto supporto nella formulazione di un progetto di legge. Classe 1940, ha già dimostrato una propensione all’innovazione nel campo dell’arte digitale, avendo creato la prima cattedra di Computer Art in Italia all’Accademia di Brera nel 1991. L’interesse per l’IA si ricollega, oltre che agli aspetti normativi, anche all’urgente necessità di affrontare questioni come il progressivo spopolamento di Pantelleria, l’isola siciliana che è diventata il suo nido creativo.
L’intelligenza artificiale offre strumenti sofisticati per analizzare dati e suggerire soluzioni, un valido supporto per un artista che intende bilanciare l’aspetto estetico con misure pratiche di sostenibilità. Questo approccio permette non solo di esplorare nuove dimensioni artistiche, ma anche di proporre politiche innovative con un impatto concreto.
Confronti con progetti di riqualificazione urbanistica
La proposta di Panseca si inserisce in un contesto più ampio di progettazione urbana e architettonica, richiamando opere come il Bosco Verticale di Boeri a Milano. Tuttavia, l’artista critica l’attuale implementazione di tali progetti, definendoli come “una moda” e “una prigione per chi ci abita”. Da qui nasce l’idea di un “albero bionico”, una struttura progettata da Panseca che potrebbe completare il Bosco Verticale. Questo albero, alto 20 metri, avrebbe la capacità di purificare l’ambiente con effetti equivalenti a quelli prodotti da 350 alberi di alto fusto, generando vantaggi immediati senza necessità di manutenzione.
Panseca scommette su un futuro in cui l’arte non solo decora gli spazi pubblici, ma diventa un attore attivo nella salvaguardia dell’ambiente. La sua visione è quella di costruire un legame indissolubile tra cultura e natura, dove ogni installazione artistica possa contribuire al miglioramento della qualità dell’aria in modo tangibile e veloce.