Nel cuore della Sicilia, il vulcano ETNA non è solo un fenomeno naturale ma anche il protagonista di una crescita senza precedenti nel settore vitivinicolo. Negli ultimi dieci anni, la superficie vitata è aumentata significativamente e il panorama enoturistico ha subito una trasformazione, attirando un numero crescente di turisti, specialmente dall’estero. Con il 60% della produzione biologica, l’Etna Doc rappresenta un nuovo modello di sviluppo economico e sociale, diventando un’opportunità di lavoro per le nuove generazioni nella regione.
L’espansione vitivinicola attorno all’Etna
Un incremento significativo della produzione
Negli ultimi dieci anni, il vulcano Etna ha visto aumentare la superficie vitata di un incredibile 70%, con una quadruplicazione delle bottiglie di vino prodotte. Attualmente, l’ETNA DOC copre un’area di 1.500 ettari distribuiti su 20 comuni, 4 versanti e 133 contrade di produzione. Di queste, circa 445 sono le aziende vitivinicole attive, con una particolare attenzione all’agricoltura biologica che rappresenta il 60% del totale. Questi dati parlano chiaro: il dinamismo del settore è palpabile e il futuro si prospetta florido.
È interessante notare come l’enoturismo stia emergendo come un settore di alta fascia, con un’ampia parte dei visitatori proveniente dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti. Il legame tra la viticoltura e la terra circostante ha anche alimentato un’accresciuta consapevolezza sul valore delle pratiche sostenibili, utilizzate per mantenere i vigneti produttivi e in perfetta salute.
Un nuovo motore economico
Oltre a diventare un’attrazione per turisti e appassionati di vino, l’ETNA DOC si sta rivelando un’importante opportunità di lavoro per i giovani. Le aziende condotte da under 41 anni hanno raggiunto il 20% del totale, doppio rispetto alla media nazionale. Questo fenomeno è evidente anche per quanto riguarda la presenza femminile, dove l’8% delle aziende è condotto da giovani donne. Le recenti statistiche mostrano un’accelerazione nel settore, con un incremento del 55% delle realtà produttive nell’area tra il 2020 e il 2023, un numero impressionante rispetto alla crescita complessiva di nuove aziende .
Il ruolo sociale del vino
Il vino come strumento di cambiamento
Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio Etna Doc, ha dichiarato che il vino sta assumendo un ruolo di “calmieratore sociale,” permettendo ai giovani di riprendere in mano gli appezzamenti di vigna dei loro nonni. Questo trend rappresenta un vero e proprio salto generazionale che fornisce non solo lavoro a centinaia di persone, ma anche un fondamentale legame con le tradizioni locali. I vigneti, coltivati secondo metodi sostenibili, richiedono annualmente più di 200.000 giornate di lavoro, coinvolgendo circa 2.500 persone nella produzione.
La riemersione del vino come risorsa economica ha contribuito a mitigare il problema dell’emigrazione giovanile dalla Sicilia, rappresentando un’opzione concreta per chi desidera rimanere nel proprio territorio e costruire un futuro.
L’impatto dell’enoturismo sul territorio
Secondo uno studio dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, il settore enoturistico ha già generato oltre 200.000 presenze, con un valore aggiunto annuale di 123 milioni di euro per l’area. Ogni bottiglia di vino consumata sulle pendici dell’Etna è in grado di generare un impatto economico di 82 euro, un valore incredibilmente superiore a quello della produzione, creando una sorta di ciclo virtuoso tra vino e turismo.
Numerose aziende stanno investendo in esperienze turistiche unique, con il 60% delle opere vinicole che offrono tour e degustazioni guidate, contribuendo a un flusso costante di visitatori e appassionati.
La sostenibilità economica delle imprese etnee
Fatturato e valore della produzione
Negli ultimi anni, il valore economico delle imprese vitivinicole etnee è cresciuto esponenzialmente, con un fatturato che ha raggiunto i 50 milioni di euro. Ciò è accompagnato da un aumento significativo del valore del vigneto, che si attesta attorno ai 150.000 euro per ettaro, cinque volte di più rispetto alla media regionale. Questo incremento permette alle aziende non solo di sostenere la produzione ma anche di investire nel loro sviluppo.
L’ETNA DOC si è così affermato come un attore di primo piano nella critica enologica internazionale, confermando la sostenibilità economica delle imprese. Inoltre, questi dati sottolineano l’importanza del settore nella salvaguardia del territorio e nell’offerta di opportunità per le generazioni future, garantendo così la continuità di una tradizione vinicola radicata nella terra.
La crescita della viticoltura attorno all’ETNA è lodevole non solo per la sua produzione di alta qualità, ma anche per il significativo impatto sociale e ambientale che genera, diventando un modello di riferimento per altre regioni vinicole.