Nel panorama della beneficenza e della solidarietà, il termine Onlus, acronimo di Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale, rappresenta una realtà fondamentale. Queste organizzazioni private operano senza fini di lucro e hanno come obiettivo principale il supporto a soggetti in situazione di svantaggio. Le Onlus si dedicano a un ampio ventaglio di attività: dall’assistenza sociale alla sanità, dalla ricerca scientifica all’istruzione, fino alla difesa dei diritti umani. Regolate dal Codice del Terzo Settore, sono inserite nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore e sostengono le proprie iniziative attraverso donazioni. Tra queste, i lasciti testamentari sono un’opzione sempre più apprezzata, rendendo possibile destinare risorse a cause ritenute meritevoli anche dopo la propria morte.
Lasciti testamentari alle onlus: definizione e modalità
I lasciti testamentari si riferiscono alla possibilità di destinare una parte del patrimonio a un’organizzazione benefica attraverso il proprio testamento. Questa forma di donazione entra in vigore solo al momento del decesso e richiede una specifica disposizione presente nel testamento. Per attivare un lascito, è essenziale scrivere un atto di volontà che delinei chiaramente l’entità e la tipologia di beni che si vogliono devolvere. Questo può includere denaro, beni immobili, polizze assicurative, azioni o titoli, tutti finalizzati a supportare le attività delle Onlus.
È cruciale sottolineare che il documento testamentario deve essere ufficiale e può essere redatto in vari modi: tramite testamento olografo, redatto interamente a mano, oppure tramite testamento pubblico, stilato da un notaio in presenza di testimoni. C’è anche l’opzione del testamento segreto, che deve essere firmato e consegnato a un notaio in forma sigillata. È importante che il lascito specifichi in modo preciso la Onlus beneficiaria e i beni messi a disposizione. Inoltre, deve rispettare la legislazione italiana, tenendo conto della differenza tra la quota disponibile, che può essere liberamente disposta, e la quota di legittima, vincolata alla distribuzione agli eredi.
Infine, è bene ricordare che il testamento può essere modificato o revocato in qualsiasi momento, fino alla morte del testatore, offrendo così una certa flessibilità nella gestione della propria volontà.
Esenzioni fiscali sui lasciti testamentari
Un aspetto rilevante dei lasciti testamentari alle Onlus è l’esenzione da eventuali imposte. Questa condizione si applica a quelle organizzazioni che sono in regola e riconosciute dallo Stato. Di conseguenza, le risorse donate vengono integralmente destinate alle Onlus, che possono utilizzarle per interventi urgenti e per pianificare progetti futuri. Non si tratta solo di un vantaggio fiscale, ma anche di un incentivo a promuovere la cultura del lascito testamentario, incoraggiando le persone a considerare questa forma di donazione come un’opzione valida e vantaggiosa.
Per quanto riguarda la donazione di beni materiali, come immobili, questo non comporta il pagamento dell’imposta di successione o donazione, né delle imposte catastali, ipotecarie e di bollo. Ciò dimostra l’impegno delle istituzioni nel promuovere pratiche di solidarietà attraverso la beneficenza, facilitando l’accesso a risorse economiche anche in forma di beni materiali.
In sintesi, i lasciti testamentari rappresentano una delle modalità più efficaci per contribuire a cause nobili e sostenere le Onlus, senza incombenze fiscali e con un impatto significativo per la comunità. Queste pratiche non solo arricchiscono il panorama del terzo settore, ma rafforzano anche il tessuto sociale, offrendo opportunità concrete a chi ha bisogno.
Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Elisabetta Cina