L'associazione italiana calciatori in crisi: il duro colpo dell'accordo con Panini

L’associazione italiana calciatori in crisi: il duro colpo dell’accordo con Panini

L’Associazione Italiana Calciatori affronta una crisi senza precedenti a causa dell’esclusione dei calciatori dall’album Panini, minacciando la sua autonomia e i diritti dei giocatori italiani.
L27associazione italiana calcia L27associazione italiana calcia
L'associazione italiana calciatori in crisi: il duro colpo dell'accordo con Panini - Gaeta.it

L’Associazione Italiana Calciatori si trova attualmente a un bivio critico, come evidenziato dalle parole di Giuseppe Dossena, ex campione del mondo del 1982. La preoccupazione principale riguarda l’assenza dei calciatori nella nuova edizione dell’album di figurine Panini, un evento senza precedenti nella storia di questo prodotto iconico. Questo sviluppo minaccia non solo le finanze dell’AIC, ma ha anche ripercussioni significative sulla rappresentanza e sui diritti dei calciatori italiani.

AIC e la vicenda Panini: un accordo controverso

La questione nasce da un contratto firmato tra la Lega Serie A e Panini, in vigore dal luglio dello scorso anno, che ha escluso l’AIC da un ambito cruciale di guadagno. Durante la presentazione dell’edizione 2025 dell’album di figurine, è emerso il problema dell’esclusione dei calciatori dall’album, un caso che non si era mai verificato nei 62 anni di storia dell’album. Dossena ha fatto notare che questo accordo ha ridotto drasticamente le entrate dell’associazione, che nei tempi d’oro, sotto la presidenza di Damiano Tommasi, riusciva a raccogliere fino a 16 milioni di euro all’anno tramite l’accordo con Panini. Oggi, con l’arrivo della Lega Serie A, gli introiti sono crollati a meno di 6 milioni, rendendo l’AIC sempre più dipendente dai contributi della Federazione Italiana Giuoco Calcio .

Questo ridimensionamento ha forti implicazioni sulla capacità dell’AIC di operare in autonomia. Senza un sostegno finanziario solido e indipendente, l’associazione non solo perderà autonomia, ma sarà anche costretta a navigare in un contesto in cui la difesa dei diritti dei calciatori potrebbe risultare compromessa.

Il silenzio dei calciatori e la necessità di una reazione

Giuseppe Dossena ha espresso il suo disappunto riguardo al silenzio dei calciatori italiani su questa questione, un atteggiamento che lui considera inaccettabile. “Spero che ci sia qualcuno nel mondo del calcio che abbia il coraggio di alzare la voce contro questa situazione critica,” ha dichiarato. Secondo Dossena, la crisi attuale dell’AIC non è solo economica, ma anche strutturale, poiché l’indipendenza dell’associazione è seriamente minacciata dalla dipendenza economica dalla FIGC.

Se l’AIC dovesse continuare su questa strada, l’indipendenza necessaria per difendere i diritti dei calciatori sarebbe fortemente erosa. Dossena ha messo in guardia sul rischio di diventare un organismo privo di potere, ridotto a un ente che dipende dalle decisioni e dalla benevolenza dei dirigenti federali. Questo tipo di dipendenza non favorisce una rappresentanza efficace e proattiva degli interessi dei giocatori.

È cruciale ora che il mondo del calcio prenda consapevolezza della situazione che sta affrontando l’AIC. La sua esistenza e il suo operato sono essenziali per garantire la protezione dei diritti dei calciatori italiani. La mancanza di una reazione collettiva potrebbe portare conseguenze gravi nel futuro.

Un futuro incerto: la questione dei diritti individuali dei calciatori

Dossena ha sollevato un interrogativo significativo: come si è arrivati alla cessione dei diritti individuali dei calciatori alla Lega Serie A? Questa domanda merita attenzione, poiché implica l’influenza e le dinamiche di potere tra AIC, Lega e FIGC. La preoccupazione è che questa cessione avesse una motivazione finanziaria e che i calciatori non abbiano ricevuto adeguate compensazioni. In una situazione in cui l’AIC dipende dai contributi federali, l’autonomia dell’associazione è a rischio, portando a una rappresentanza debole e poco incisiva.

Dossena ha condiviso la sua opinione sul fatto che la crisi dell’AIC non riguardi esclusivamente il settore economico, ma che ci siano in ballo i più ampi valori di sostegno e tutela. Emerge quindi una netta distinzione tra chi sostiene attivamente il sindacato e chi, al contrario, sembra ignaro dell’importanza di queste istituzioni. La chiave per il futuro dell’AIC è quindi rappresentata dalla capacità di rafforzarsi e di rimanere uniti per contenere le difficoltà che si presentano, proteggendo in tal modo i diritti di tutti i calciatori italiani.

Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano

Change privacy settings
×