L’Astemia: Un Nuovo Capitolo per la Cantina di Barolo Verso il Futuro Sostenibile

L’Astemia Pentita si rinnova: cambio di nome, certificazione biologica e ampliamento della produzione per un futuro sostenibile, mantenendo le radici storiche e puntando su qualità e innovazione.
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L'Astemia: Un Nuovo Capitolo per la Cantina di Barolo Verso il Futuro Sostenibile - (Credit: www.agenfood.it)

Il mondo del vino continua a evolversi, e con esso le storie delle cantine che ne sono protagoniste. L’Astemia Pentita, storica cantina di Barolo, annuncia importanti cambiamenti per l’autunno 2024: la trasformazione del nome, l’acquisizione della certificazione biologica e un ampliamento significativo della produzione. In questo contesto, la cantina si prepara a mantenere e potenziare la propria identità, mentre abbraccia nuove sfide.

La transizione verso un nuovo nome e un’identità rinnovata

Quest’anno, L’Astemia Pentita riduce il proprio nome a semplicemente L’Astemia, un cambiamento che riflette un’evoluzione naturale, accolta positivamente dai consumatori. Sandra Vezza, fondatrice dell’azienda, sottolinea come questo passo rappresenti una sinergia con il pubblico, mantenendo però vive le radici storiche. “Il nostro marchio è stato concepito all’insegna dell’inclusività e dell’originalità, per attirare non solo gli amanti del vino, ma chiunque desideri vivere un’esperienza a 360 gradi nel mondo della viticoltura,” afferma Vezza.

Il nuovo nome non solo è un ridotto, ma è anche un segno di maturità, capace di collegare il passato e il futuro dell’azienda. L’idea di “Astemia” scaturisce dall’esperienza personale dell’imprenditrice, che ha sempre avuto un legame profondo con la sua terra. Nonostante la sua incapacità di degustare il vino, Vezza racconta di come la sua passione per la viticoltura l’abbia sempre accompagnata, facendole apprezzare profumi e colori dei vigneti.

Il cambiamento del nome va di pari passo con il rinnovamento della bottiglia, il cui design mantiene una certa distinzione, pur rimanendo fresco e moderno. Questi elementi sono frutto di un’accurata analisi del mercato, che ha portato a un’immagine nuova, pur conservando l’essenza iconica che ha contraddistinto la cantina sin dal suo esordio.

Il passaggio al biologico: un impegno verso la sostenibilità

L’Astemia ha intrapreso un percorso di transizione biologica che si è concluso nel 2023. A partire dalla vendemmia del prossimo anno, tutti i vini prodotti dalla cantina saranno certificati biologici, rappresentando un traguardo fondamentale nel rispetto dell’ambiente e della qualità del prodotto. Questo passaggio ha richiesto quattro anni di lavoro e dedizione, volta a minimizzare l’impatto delle pratiche agricole nel rispetto della biodiversità e della qualità del suolo.

La strategia biologica non si limita solo alla produzione vinicola, ma abbraccia un più ampio impegno verso la sostenibilità. L’idea centrale è quella di valorizzare non solo la bontà del vino, ma anche il territorio da cui proviene. L’azienda mira così a offrire un prodotto che rifletta una connessione genuina con la natura, valorizzando il legame tra l’uomo e il suo ambiente.

Il passo al biologico rappresenta anche una risposta alle crescenti richieste di consumatori più consapevoli, desiderosi di risultati qualitativi e sostenibili. L’Astemia si propone di non essere solo un produttore di vino, ma anche un attore attivo nella promozione di pratiche agricole responsabili e rispettose dell’ecosistema, contribuendo così a un futuro più sostenibile per la viticoltura.

Rinnovamento dell’offerta vinicola e nuove collaborazioni

Un ulteriore cambiamento significativo riguarda la figura dell’enologo. Dallo scorso anno, la cantina si avvale della consulenza di Gianpiero Gerbi, noto per la sua esperienza e innovazione nel settore vitivinicolo. Questa nuova direzione, accompagnata da una squadra rinnovata, ha portato alla creazione di una nuova gamma di vini, che riflettono sia la tradizione che le tendenze moderne. Tra le nuove etichette spiccano il Barolo DOCG e le espressioni dei cru di Cannubi e Terlo, vinificati in purezza.

Inoltre, si diversifica l’offerta con una doppia espressione della Barbera: una versione fresca e profumata che cattura l’essenza del vitigno e una seconda, più strutturata, affinata a lungo in botte. L’azienda si prepara a lanciare un metodo classico, un Alta Langa DOCG “Charley”, a base di Chardonnay e Pinot Nero, richiesto dai puristi e dagli appassionati, che gioverà di un affinamento di 36 mesi sui lieviti.

Un aspetto interessante della nuova produzione è l’introduzione di edizioni limitate, come il Viognier fermentato in tonneaux di rovere francese e il Langhe Rosato a base Nebbiolo. Questi vini, provenienti esclusivamente dalle vigne di proprietà, garantiscono un controllo totale su ogni fase del processo produttivo, segno di un’attenzione scrupolosa alla qualità.

Ambiziosi obiettivi di crescita e futuro sostenibile

Alla luce di tali novità, L’Astemia si colloca a un crocevia di opportunità e sfide. L’obiettivo dichiarato è di raggiungere una produzione annuale di 150.000 bottiglie entro il 2029, ampliando gradualmente i terreni già di proprietà. Attualmente, la cantina utilizza 17 ettari, ma a breve si aggiungeranno ulteriori 10 ettari. La crescita si concentrerà in particolare sul metodo classico, riconoscendo un interesse costante da parte del mercato.

Marco Cossaro, nuovo direttore commerciale, ha chiarito che il dinamismo dell’azienda è conquista della maturità raggiunta negli anni e alla dedizione a produrre vini che siano una vera espressione del territorio di Langa. La nuova bottiglia, più leggera e dal design affusolato, riflette l’equilibrio raggiunto dall’azienda nel tempo.

L’Astemia non è solo un marchio; è la sintesi di una tradizione viticola che si rinnova costantemente, mantenendo saldi i legami con le proprie origini, mentre si proietta verso un futuro all’insegna dell’innovazione e del rispetto per l’ambiente. L’azienda continua a dimostrare che una concezione moderna della viticoltura possa coesistere con una forte identificazione culturale e territoriale.

In un contesto di crescente consapevolezza e attenzione al prodotto, L’Astemia si afferma come un esempio di come la passione e la tradizione possano continuare a prosperare e a innovarsi nel mondo del vino.

Ultimo aggiornamento il 16 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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