A Latina si parla sottovoce, ma si percepisce chiaramente: l’arrivo del Presidente Sergio Mattarella è ormai più di un’indiscrezione. La data, quella del 29 aprile, è già cerchiata in rosso da chi lavora nei corridoi istituzionali e da chi ogni giorno anima le realtà produttive locali. Il Capo dello Stato è atteso alla BSP Pharmaceuticals di Latina Scalo, un’azienda che negli ultimi anni ha fatto parlare di sé come una delle punte di diamante dell’industria farmaceutica italiana.
Una scelta che non sorprende, ma che colpisce per il momento in cui arriva. Come da tradizione, Mattarella si prepara a visitare un’eccellenza italiana in vista del Primo Maggio, un modo per onorare chi contribuisce, spesso nel silenzio, a tenere in piedi il Paese. Stavolta ha scelto un’azienda che guarda oltre, che esporta il Made in Italy negli Stati Uniti e che si muove con intelligenza e visione in un settore delicato come quello dell’oncologia. In un clima internazionale tutt’altro che semplice, con dazi in agguato e tensioni commerciali in sottofondo, la visita ha anche il sapore di un segnale chiaro: tutelare chi produce valore, dentro e fuori i nostri confini.
BSP, un’industria radicata che ha saputo evolversi
Chi conosce Aldo Braca, il fondatore della BSP, sa che dietro ai numeri ci sono sempre state scelte coraggiose e visione a lungo termine. Mattarella lo premiò dieci anni fa come Cavaliere del Lavoro, e oggi torna a visitare la sua azienda: un segno di continuità, ma anche di fiducia in un modello che ha saputo innovare senza dimenticare il territorio.
Con oltre 1600 dipendenti, molti dei quali giovani formati internamente, la BSP non è solo un colosso industriale, ma un luogo che ha saputo mettere insieme tecnologia e cura, ricerca e lavoro, crescita e identità. Nella sua sede a Latina Scalo si respira un’aria particolare: non solo alta specializzazione, ma anche orgoglio e appartenenza.
Durante la visita, Mattarella incontrerà i vertici aziendali e una rappresentanza dei lavoratori. Un momento che, al di là delle formalità, avrà il sapore del riconoscimento concreto verso chi, in questi anni, ha scelto di restare, investire, costruire. E se anche il Capo dello Stato, reduce da un ricovero programmato, ha confermato la sua presenza, significa che questo appuntamento non è solo una tappa, ma una scelta di campo.
Una città che aspetta, vent’anni dopo
Non è la prima volta che un Presidente arriva a Latina. Ma sono passati quasi vent’anni da quando Carlo Azeglio Ciampi pronunciò le sue parole al Teatro D’Annunzio, in quella giornata del 26 maggio 2005. Parole che oggi suonano ancora attualissime. Ciampi parlava di infrastrutture carenti, di un territorio che poteva dare di più ma che, senza i giusti collegamenti, rischiava di restare indietro. A distanza di due decenni, poco è cambiato davvero.
Ed è forse proprio per questo che la visita di Mattarella assume oggi un significato doppio. È sì un omaggio al lavoro e all’impresa, ma è anche un invito a riaccendere l’attenzione su un’area che continua a chiedere futuro. Perché le aziende ci sono, le idee pure. Serve solo che qualcuno le ascolti, le racconti, le sostenga.
Il 29 aprile non sarà solo una visita istituzionale. Sarà un momento di verità, in cui Latina potrà mostrarsi per ciò che è davvero: una città che lavora, che resiste, che crea valore. E il Sud pontino, troppo spesso messo tra parentesi, avrà finalmente l’occasione di tornare al centro. Anche solo per un giorno, ma con tutta la dignità che merita.