Latina, DASPO urbano per i senza fissa dimora: il dibattito infiamma

Latina, DASPO urbano per i senza fissa dimora: il dibattito infiamma

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Fonte Freepik

La proposta di introdurre un DASPO urbano per i senza fissa dimora ha sollevato un acceso dibattito nella Commissione Pianificazione del Comune di Latina. Questo provvedimento, contenuto nelle modifiche al Regolamento di Polizia Urbana, prevede l’allontanamento dei senzatetto da alcune aree sensibili della città, e ha suscitato forti critiche soprattutto da parte dell’opposizione.

Le critiche del Movimento 5 Stelle

A sollevare il principale dissenso è la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Ciolfi, che ha definito il DASPO urbano come una misura repressiva che non affronta le cause profonde della marginalità sociale, ma si limita a spostare il problema da un luogo all’altro. Secondo Ciolfi, l’amministrazione di centrodestra starebbe trattando i senzatetto alla stregua di spacciatori e delinquenti, senza adottare soluzioni concrete e durevoli per combattere la povertà e il disagio sociale.

Il metodo contestato: mancanza di dialogo e soluzioni concrete

Nel corso dell’esame della delibera, la consigliera Ciolfi ha messo in evidenza delle criticità sia sul metodo che sul contenuto del provvedimento. In particolare, ha lamentato il mancato coinvolgimento della Commissione Servizi Sociali nel processo decisionale, accusando l’amministrazione di non considerare le vere necessità delle persone in difficoltà. «Non si può combattere la povertà semplicemente nascondendola», ha affermato la consigliera, sottolineando che un provvedimento come il DASPO – originariamente pensato per prevenire la violenza negli stadi – diventa ora uno strumento per allontanare i senzatetto dalle zone più visibili della città, senza offrire soluzioni alternative.

Il disagio giovanile e la divergenza di opinioni

Le critiche si sono estese anche ad alcune dichiarazioni fatte in commissione, in particolare quelle della consigliera Mulè, che ha sostenuto l’utilità del DASPO anche per contrastare il disagio giovanile. La Ciolfi ha fermamente dissentito, proponendo invece un approccio più inclusivo e proattivo, basato su protocollo di intesa e sulla creazione di un osservatorio sul suicidio giovanile. «Crediamo che il problema vada affrontato in maniera diversa», ha detto Ciolfi, insistendo sull’importanza di prevenire e curare il disagio, piuttosto che limitarsi a rimuoverne le manifestazioni.

Il sostegno della maggioranza e i dubbi interni

Nonostante le forti critiche da parte dell’opposizione, la proposta di DASPO urbano ha trovato sostegno nella maggioranza di centrodestra. Tuttavia, anche tra alcuni consiglieri della stessa maggioranza sono emerse perplessità. Tra questi, Galardo, che ha sollevato dubbi sull’efficacia della misura. Questo ha portato al rinvio della votazione, con la Commissione che si riunirà nuovamente per un ulteriore esame del provvedimento.

Il futuro del provvedimento e le sue implicazioni sociali

Il dibattito sulla proposta di DASPO urbano resta aperto e potrebbe avere un impatto significativo sulla vita sociale e sulla percezione della città di Latina. Se il provvedimento dovesse essere approvato, infatti, rischia di sollevare nuove questioni relative ai diritti dei senzatetto e alla gestione delle aree urbane. La Commissione tornerà a riunirsi per analizzare le proposte e le critiche, cercando un equilibrio tra decoro urbano e le necessità sociali di una città sempre più in difficoltà.

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