Latina: la fusione per l'accorpamento delle scuole Don Milani e Vito Fabiano preoccupa il personale docente

Latina: la fusione per l’accorpamento delle scuole Don Milani e Vito Fabiano preoccupa il personale docente

La fusione degli istituti Don Milani e Vito Fabiano a Latina solleva preoccupazioni per il personale scolastico, con rischi di perdita di identità e posti di lavoro, creando un mega istituto oltre i limiti regionali.
Latina3A la fusione per l27accor Latina3A la fusione per l27accor
Latina: la fusione per l'accorpamento delle scuole Don Milani e Vito Fabiano preoccupa il personale docente - Gaeta.it

La recente fusione tra gli istituti comprensivi Don Milani e Vito Fabiano ha sollevato numerose preoccupazioni tra il personale scolastico di Latina. La coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti, Patrizia Giovannini, ha evidenziato come l’unificazione non possa essere considerata un semplice accorpamento, ma una vera e propria scomparsa della Don Milani. Con questa operazione, Latina riduce gli istituti comprensivi da 12 a 11, comportando tagli significativi per docenti e personale ATA.

La fusione degli istituti: un cambiamento significativo

La decisione di unire gli istituti Don Milani e Vito Fabiano ha suscitato dibattiti accesi nei quartieri Q4 e Q5 di Latina. L’assorbimento della Don Milani nell’istituto di Borgo Sabotino implica che il plesso non manterrà la propria identità, trasformandosi in una frazione dell’istituto principale. Secondo Patrizia Giovannini, la situazione è ben diversa da quella di Terracina, dove gli istituti Bianchini e Filosi sono stati accorpati mantenendo alcune denotazioni di identità. La netta differenziazione sottolinea come a Latina stia avvenendo un’operazione che altera le dinamiche della rete scolastica locale in modo significativo.

Giovannini avverte che la procedura di fusione comporta inevitabili conseguenze sulla disponibilità di posti di lavoro per il personale scolastico. Con l’unificazione, non solo il numero degli istituti si riduce, ma anche gli organici del personale docente e ATA subiranno un taglio importante. Questa riduzione potrebbe portare a un aumento della precarietà lavorativa per diverse famiglie.

Procedura per i trasferimenti: ansie e difficoltà

In queste settimane, i docenti di Latina sono chiamati a completare le domande di mobilità e di partecipazione alle graduatorie interne. Tuttavia, Patrizia Giovannini ha riportato come molti candidati stiano affrontando notevoli difficoltà, alimentate dall’incertezza riguardo al futuro della Don Milani. La fusione significa che i docenti non saranno più in grado di contare sulla loro assegnazione al plesso ex Don Milani, ma rischiano di essere ridistribuiti in altri plessi del comprensivo. Questo scenario ha generato preoccupazione e tensione tra i docenti, che temono di perdere la stabilità lavorativa.

Giovannini ha sottolineato l’importanza che le autorità regionali e scolastiche valutino con attenzione l’impatto di tali ristrutturazioni, non solo sugli insegnanti, ma anche sugli alunni e le loro famiglie. L’assenza di certezze in questa fase di cambiamento è fonte di ansia per tutti coloro che lavorano nel settore.

Le conseguenze di un mega istituto

Un aspetto che ha destato particolare attenzione è la creazione di un mega istituto, il quale supererebbe il limite massimo di 1200 alunni stabilito dalle linee guida regionali. Questa situazione è stata evidenziata dalla Gilda Insegnanti con l’auspicio che la magistratura possa intervenire per bloccare le misure che non considerano le reali esigenze scolastiche locali. Rinnovare la rete scolastica tenendo in conto delle peculiarità del territorio è un tema che è emerso chiaramente dalle affermazioni di Giovannini.

La fusione di altri due istituti comprensivi di Latina, prevista per l’anno prossimo, suscita ulteriori preoccupazioni. Anche in questo caso si tratta di scuole geograficamente distanti e non sottodimensionate, il che rende la decisione ancora più controversa. Giovannini ha ribadito l’impegno della Gilda nel denunciare operazioni ritenute avventate e che non rispettano le necessità del contesto locale.

A fronte di queste turbolenze nel sistema scolastico di Latina, la Gilda Insegnanti si pone come interlocutore per tutti coloro che vogliono opporsi a un piano di dimensionamento che, secondo le loro valutazioni, non tutela adeguatamente il diritto allo studio.

Change privacy settings
×