Recentemente, i cittadini di Latina stanno ricevendo nuovi avvisi di pagamento per la Tari, il tributo sui rifiuti. Questi avvisi, inviati tramite l’App IO, si riferiscono al primo acconto che in seguito verrà recapitato anche in forma cartacea. Questa novità arriva dopo il caos degli errori nei pagamenti riscontrati in precedenza. Con un cambio significativo nelle modalità di pagamento, i cittadini si trovano di fronte a nuove scadenze e, purtroppo, a un aumento dei costi.
Cambiamenti nell’invio e nei pagamenti
Tra le modifiche più evidenti rispetto agli anni scorsi, emerge l’implemento del sistema di pagamento tramite PagoPa. Questa piattaforma offre un’alternativa più semplice rispetto al tradizionale modello F24, utilizzato in precedenza per l’Imu. Gli utenti possono così gestire i pagamenti direttamente tramite un’app dedicata, accelerando i tempi di versamento e semplificando il processo. Questa innovazione rappresenta un passo avanti in termini di digitalizzazione dei servizi pubblici, sebbene la transizione a un nuovo sistema possa presentare alcune difficoltà iniziali.
In aggiunta, la scadenza per il pagamento del primo acconto è stata posticipata al 30 aprile, un mese oltre il termine fissato nel 2024. Con questa modifica, il Comune offre ai cittadini un po’ più di flessibilità . Tuttavia, non va trascurato il fatto che la rata di acconto, insieme alle successive due, risulta significativamente più alta rispetto allo scorso anno. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni tra i residenti, molti dei quali si chiedono se si tratti di un aumento effettivo delle tasse.
L’analisi dell’assessora al Bilancio
Per chiarire le ragioni di questo aumento, ci siamo rivolti all’assessora al Bilancio, Ada Nasti, che ci ha fornito preziose spiegazioni rispetto alla struttura delle rate. Nasti ha precisato che sulla bolletta di acconto è stato caricato l’80% dell’importo complessivo, percentuale più alta rispetto al 66,5% dello scorso anno. Questo cambiamento strutturale prefigura che, se il Piano Economico Finanziario rimarrà invariato, il saldo di dicembre si presenterà più leggero, costringendo di fatto i cittadini a versare una quota maggiore in anticipo. Se si dovesse registrare un incremento del Pef, questo si rifletterebbe sulla seconda rata, ma parte dell’importo sarà già stato saldato.
Questioni legate ai crediti di dubbia esigibilitÃ
Un tema rilevante nella discussione è rappresentato dai crediti di dubbia esigibilità che influenzano la formazione della bolletta. L’assessora Nasti ha spiegato che alcuni contribuenti, pur avendo ricevuto la bolletta, non effettuano il pagamento, causando un onere inevitabile sui cittadini che adempiono regolarmente ai loro doveri. Queste morosità si traducono in perdite significative per l’ente pubblico, la cui gestione diventa quindi cruciale per il bilancio comunale.
L’approccio per il recupero di tali crediti è oggetto di misure concrete: il processo di sollecito è stato rivisitato per abbreviare i tempi di recupero. Se prima ci volevano anni per notificare gli importi dovuti, ora il Comune agirà entro un anno dall’accertamento della morosità . Questo miglioramento si prefigge di ridurre il fenomeno delle morosità , consentendo di rientrare più rapidamente in possesso di somme dovute e migliorando la stabilità finanziaria dell’ente.
Prospettive future per la Tari
Per il 2025, le aspettative di un aumento della Tari sono elevate, dati i maggiori costi operativi che il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti si presume dovrà sostenere. I cittadini potranno conoscere l’effettivo incremento solo dopo l’approvazione del Pef. Sebbene le misure di recupero delle morosità possano contribuire a migliorare l’equilibrio del bilancio, il rischio di un ulteriore aumento del tributo rimane concreto. Sarà importante monitorare l’andamento delle voci di spesa e gli eventuali miglioramenti nel sistema di raccolta dei rifiuti per valutare l’impatto finale sulle bollette dei cittadini.