Latina si unisce alla creazione del distretto agroalimentare del cibo

Il Comune di Latina aderisce al Distretto Agroalimentare del cibo, collaborando con comuni limitrofi per valorizzare il settore agroalimentare e garantire sostenibilità, sicurezza alimentare e sviluppo economico locale.
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Latina si unisce alla creazione del distretto agroalimentare del cibo - Gaeta.it

Il Comune di Latina ha recentemente preso una decisione strategica per il futuro del suo settore agroalimentare, aderendo ufficialmente al comitato promotore per la creazione del Distretto Agroalimentare del cibo attraverso la Delibera di Giunta 257, datata 19 settembre 2024. La collaborazione coinvolge anche le Amministrazioni di Pontinia, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina e Cisterna, evidenziando un forte impegno collettivo per valorizzare e promuovere il territorio.

La posizione della Lega e l’importanza del distretto

Il capogruppo e segretario comunale della Lega, Vincenzo Valletta, ha espresso la sua soddisfazione per questa intesa, sottolineando che i Distretti del cibo sono una risorsa fondamentale per la crescita dell’agroalimentare. Secondo Valletta, questi distretti non solo favoriscono l’inclusione sociale e l’integrazione dei servizi, ma rappresentano anche uno strumento essenziale per garantire la sicurezza alimentare. Attraverso queste iniziative, si intende tutelare e promuovere il patrimonio agricolo locale, canalizzando risorse e accedendo a finanziamenti specifici. L’obiettivo è stimolare la nascita di nuove realtà economiche e preservare la biodiversità e il paesaggio rurale.

Valletta ha evidenziato come altre regioni italiane abbiano già avviato buone pratiche in questo ambito, esprimendo la convinzione che la cooperazione tra territori sia cruciale per affrontare le sfide attuali del settore. In qualità di rappresentante della Lega, Valletta ha sostenuto la necessità di unire le forze, abbandonando l’individualismo, per promuovere il comparto agroalimentare locale, noto per la qualità dei suoi prodotti certificati, che sono apprezzati anche oltre i confini nazionali.

Le prospettive offerte dal distretto del cibo

Giovanna Miele, deputata pontina della Lega, ha commentato l’importanza di costituire un Distretto del cibo nella zona, richiamando l’attenzione sulle eccellenze agricole presenti nel territorio. Secondo Miele, l’iniziativa non solo rappresenterà un’opportunità per il futuro, ma servirà anche a fornire un sostegno tangibile alle aziende e agli imprenditori del settore. Con i cambiamenti climatici in atto e la necessità di rinnovare tecnologie e strutture, il Distretto potrebbe diventare un elemento chiave per garantire la sostenibilità della produzione agroalimentare.

Miele ha inoltre sottolineato l’importanza di incrementare la disponibilità di servizi a sostegno dello sviluppo economico locale. In questo contesto, il suo impegno si estende anche verso l’accelerazione del processo che porta all’istituzione del Distretto agroalimentare, unitamente all’attenzione per le infrastrutture necessarie, come la realizzazione della strada Roma-Latina e l’ammodernamento della rete ferroviaria provinciale.

La necessità di un sostegno continuo

Il progetto per il Distretto Agroalimentare del cibo di Latina non è solo un’iniziativa locale, ma si colloca in un quadro più ampio di sviluppo e valorizzazione del settore agroalimentare a livello nazionale. Le amministrazioni coinvolte sperano che con il sostegno determinato delle istituzioni, si possano creare sinergie capaci di rafforzare la competitività delle aziende locali. La rete di collaborazione fra i vari comuni è vista come un elemento cruciale per affrontare le sfide attuali e future del mercato agricolo, garantendo così un futuro prospero per tutte le comunità coinvolte.

Con questa nuova alleanza, gli imprenditori del settore si trovano avvantaggiati nella possibilità di accedere a risorse e sostegno, un aspetto ritenuto vitale per navigare il complesso panorama delle attuali condizioni di mercato. Il percorso intrapreso rappresenta quindi non solo una risposta immediata alle necessità economiche, ma anche una visione a lungo termine per la salvaguardia della cultura e tradizione agroalimentare.

Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Sara Gatti

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