La fuga di un uomo di 40 anni, inizialmente scomparso dal carcere di Secondigliano, ha tenuto banco sulle cronache locali per mesi. Dal 6 agosto, il suo nome circolava tra le forze dell’ordine senza che fosse possibile rintracciarlo. Ma un’operazione dei carabinieri ha portato alla sua cattura. Gli investigatori hanno seguito una pista che li ha condotti a una zona di Giugliano in Campania, dove il ricercato si nascondeva con la complicità della moglie e della figlia.
La fuga e la semilibertà
Il 40enne, noto per reati legati alla droga, si trovava in regime di semilibertà al carcere di Secondigliano. Questo stato di detenzione gli consentiva di uscire durante il giorno, ma le restrizioni sulla sua libertà sono state aggravate dalla previsione di una pena definitiva. Le nuove informazioni sulla sua condanna imminente sono state il motivo scatenante per la sua fuga, avvenuta senza destare sospetti fino a quel momento.
Dallo scorso agosto, le autorità hanno attivato un piano di monitoraggio con pedinamenti e interrogatori volti a raccogliere notizie sui suoi movimenti. Nonostante gli sforzi, ogni tentativo di localizzarlo falliva, creando frustrazione all’interno delle forze dell’ordine. Il caso sembrava complesso; nei giorni scorsi si erano intensificati i controlli nell’area di Scampia, ma senza risultati significativi.
L’operazione di cattura
La svolta è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la moglie e la figlia del latitante si erano messe in moto a bordo di uno scooter, seguite da lontano dagli agenti. La tradizione di un’uscita in provincia ha fornito agli investigatori il giusto indizio per rintracciare il 40enne. Seguendo l’itinerario, le forze dell’ordine hanno tempisticamente individuato il luogo in cui si trovava nascosto.
Quando è scattato il blitz, il ricercato non ha avuto la possibilità di scappare. La cattura ha rappresentato un altro importante risultato per le operazioni anti-latitanza condotte dai carabinieri, che hanno lavorato assiduamente per garantire il ritorno in carcere di un uomo ritenuto pericoloso per la tranquillità della zona. Ora, posto sotto custodia, il 40enne è stato trasferito al carcere di Poggioreale, dove dovrà scontare la restante parte della sua pena.
L’operazione ha evidenziato ancora una volta l’importanza di un’incessante sorveglianza e della collaborazione tra le forze dell’ordine, indispensabili per mantenere l’ordine pubblico in aree ad alta densità di crimine.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Donatella Ercolano