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Il consorzio cimiteriale che unisce i comuni di Arzano, Casoria e Casavatore è al centro di una vicenda che ha visto il coinvolgimento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione . Recentemente, l’ANAC ha archiviato un esposto presentato da un ex amministratore, relativo a presunte irregolarità nella nomina e nelle funzioni del direttore Sabato Terracciano. Questo esito, previsto sia dal consiglio di amministrazione che dal sindaco di Arzano, Luigi Maglione, rappresenta un’importante vittoria per l’attuale gestione.
Esito della denuncia: l’archiviazione dell’ANAC
L'archiviazione dell'esposto da parte dell'ANAC rappresenta un punto fermo in una questione che ha sollevato numerosi interrogativi sulle dinamiche interne del consorzio. L’Autorità ha condotto un’attenta analisi basata sulla documentazione presentata da Sabato Terracciano e dai consiglieri consortili, i quali avevano già dichiarato che le accuse erano infondate. La decisione dell’ANAC di archiviare l’aggiudicazione è frutto della mancanza di evidenze sufficienti per avviare un procedimento di vigilanza in materia di prevenzione della corruzione.
La notizia dell’archiviazione ha generato un notevole senso di sollievo tra gli attuali amministratori. Luigi Maglione, sindaco di Arzano, aveva già etichettato come “scempiaggini” le voci circolate riguardo alle modalità di nomina di Terracciano, il quale si è trovato nel mirino per la sua gestione e il suo accumulo di incarichi. La gestione congiunta dei servizi cimiteriali nei tre comuni consorziati coinvolge una popolazione complessiva di circa 150.000 abitanti, ma con un numero esiguo di personale, rendendo la situazione ancora più complessa.
Le accuse e la loro infondatezza
Le accuse mosse dall’ex amministratore vertevano principalmente sull’accumulo di ruoli e funzioni da parte di Sabato Terracciano. In particolare, veniva contestato il fatto che il direttore avesse assunto contemporaneamente la carica di responsabile della prevenzione della corruzione, dei servizi finanziari e degli affari generali, creando una situazione che, secondo il denunciante, avrebbe potuto generare conflitti di interesse. Tuttavia, l’ANAC ha concluso che non vi erano presupposti che giustificassero tali affermazioni.
Un elemento critico nello sviluppo di questa vicenda è rappresentato dal parere di regolarità richiesta per ogni atto adottato dal direttore. Secondo il denunciante, la sovrapposizione di incarichi avrebbe costretto Terracciano ad astenersi da diversi provvedimenti. Tuttavia, l’Autorità ha chiarito che non vi erano incongruenze nella gestione delle funzioni e che gli standard di trasparenza previsti erano stati rispettati.
La gestione del consorzio e le prospettive future
La vicenda ha gettato luce sulla gestione del consorzio cimiteriale, evidenziando come le interazioni tra le amministrazioni comunali possano sollevare interrogativi sulle modalità di governance. Con un'opinione pubblica attenta e sempre più informata, la necessità di operare nel rispetto della legalità e della trasparenza assume un'importanza cruciale.
Il fatto che l'ANAC abbia respinto le accuse muove ora verso un confronto costruttivo nell'ambito della gestione consortile. Il consorzio, infatti, si trova in una posizione strategica, brevemente coinvolto nell’erogazione di servizi essenziali per le comunità locali. Le recenti vicende potrebbero quindi stimolare un impegno rinnovato per garantire efficienti operazioni quotidiane, senza scivolare in polemiche inconcludenti e pretestuose.
Per il futuro, sarà fondamentale garantire una continua vigilanza sui processi interni e mantenere una comunicazione chiara e aperta con la cittadinanza per evitare il ripetersi di simili controversie e infondare maggiore fiducia nelle istituzioni. Con il supporto dell’ANAC, il consorzio cimiteriale ha ora l’opportunità di disegnare un nuovo corso, orientato alla maggiore efficienza e alla prevenzione di conflitti di interesse.
Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 da Laura Rossi
