L'aviazione a un bivio: la sostenibilità delle compagnie aeree e il futuro dei carburanti verdi

L’aviazione a un bivio: la sostenibilità delle compagnie aeree e il futuro dei carburanti verdi

Il settore dell’aviazione affronta gravi sfide di sostenibilità, con solo il 13% delle compagnie aeree che adotta carburanti sostenibili, mettendo a rischio gli obiettivi climatici europei.
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L'aviazione a un bivio: la sostenibilità delle compagnie aeree e il futuro dei carburanti verdi - Gaeta.it

Il settore dell’aviazione si trova di fronte a una sfida cruciale in termini di sostenibilità. Un’analisi condotta da Transport & Environment rivela che molte compagnie aeree non sono all’altezza degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni, necessarie per affrontare le problematiche legate ai cambiamenti climatici. Dei dati emersi, solamente il 13% delle compagnie aeree ha un piano attivo per l’adozione di carburanti sostenibili per l’aviazione . La situazione è allarmante e necessita di interventi tempestivi.

La situazione attuale delle compagnie aeree

Il recente studio ha valutato 77 compagnie aeree globali sulla base di 13 indicatori chiave, tra cui l’integrazione dei SAF nei loro piani operativi e gli impegni assunti per diminuire l’uso di combustibili fossili. Da questa analisi emerge un quadro inquietante: l’87% delle compagnie non vanta un piano concreto per una transizione verso una conduzione sostenibile. Questo trend mette seriamente a rischio il raggiungimento degli obiettivi climatici comunitari, che mirano a un abbattimento significativo delle emissioni di CO2 nel prossimo decennio. Solo alcune aziende hanno mostrato un impegno tangibile verso il cambiamento, tra cui Air France-KLM, United Airlines e Norwegian.

Il report torna sull’importanza della classe di queste aziende, che si distingue per l’adozione di politiche verdi, classificandole ai primi posti in termini di impegni per la sostenibilità. Al contrario, molte altre compagnie sembrano remare controcorrente, mostrando poca o nulla progressione verso l’uso di carburanti alternativi come il biocarburante o l’e-cherosene. La classifica completa è stata stilata, con Delta Airlines, JetBlue e Southwest Airlines tra le compagnie con le performance più basse in termini di sostenibilità.

I carburanti sostenibili: uno sguardo ravvicinato

La questione dei carburanti sostenibili è centrale nel dibattito sulla sostenibilità del settore aereo. L’e-cherosene, prodotto tramite elettricità rinnovabile, viene considerato la soluzione migliore per una transizione a lungo termine. Tuttavia, rappresenta attualmente meno del 10% delle scelte strategiche delle compagnie aeree. La produzione di questo carburante avviene attraverso un processo chimico che combina carbonio e idrogeno, ma la sua diffusione è ostacolata da costi elevati e da una rete di produzione ancora non sufficientemente sviluppata.

Dall’altro lato, i biocarburanti, che derivano da coltivazioni come il mais e la soia, occupano oltre il 30% degli impegni delle aziende aeree. Tuttavia, la loro selezione è controversa. Questi carburanti, infatti, sono stati esclusi dalla Commissione Europea per le preoccupazioni riguardanti il loro impatto negativo sulle coltivazioni alimentari e sull’ambiente. La Commissione ha incluso i SAF nel pacchetto “Fit for 55“, che prevede una miscelazione obbligatoria dei SAF con fossili in crescita fino al 70% nel 2050, per rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030.

Le stime circa la crescita dei SAF sono scoraggianti. Attualmente, l’industria aerea utilizza solo lo 0,15% di SAF. Senza misure radicali, si prevede che entro il 2030 si raggiunga appena l’1,2% di utilizzo, un valore ben al di sotto delle aspettative europee.

L’impegno delle grandi compagnie e le sfide future

Molte delle principali compagnie aeree si stanno scontrando con una mancanza di investimenti significativi per adeguarsi a questa transizione energetica. Società petrolifere come Eni, TotalEnergies e Shell non hanno ancora delineato un piano robusto per supportare la produzione di SAF, lasciando le compagnie aeree senza forniture sostenibili a lungo termine. Le proiezioni indicano che i produttori di petrolio tradizionali potrebbero produrre soltanto 3 milioni di tonnellate di SAF all’anno entro il 2030, una quantità insufficiente a coprire anche una minima parte delle necessità del settore.

La situazione critica di ITA Airways, che non ha obiettivi definiti per l’adozione di questi carburanti, evidenzia ulteriormente il ritardo accumulato. La preparazione delle compagnie per rispettare le normative e i trend di mercato diventa così essenziale per garantire un futuro che rispetti il pianeta. Numerosi esperti temono che, senza un cambiamento decisivo e veloce, il settore dell’aviazione non sarà in grado di contribuire in modo efficace agli obiettivi climatici europei. Le compagnie aeree devono agire ora per avviare la transizione desiderata e contenere l’impatto ambientale.

Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Sofia Greco

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