Lavoratori lucani sulla scia della Gkn: appello per un modello di sviluppo sostenibile in Basilicata

Lavoratori lucani sulla scia della Gkn: appello per un modello di sviluppo sostenibile in Basilicata

In Basilicata, il collettivo “Stellantis e non solo” propone di replicare il modello Gkn per affrontare la crisi industriale, promuovendo cooperazione e innovazione per creare nuove opportunità di lavoro.
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Lavoratori lucani sulla scia della Gkn: appello per un modello di sviluppo sostenibile in Basilicata - Gaeta.it

Nel cuore della Basilicata emerge un’iniziativa volta a richiamare l’attenzione delle autorità locali con l’obiettivo di replicare il modello della storica fabbrica Gkn di Campi di Bisenzio, che per anni ha garantito occupazione e sviluppo. Questa proposta è stata formulata dal collettivo “Stellantis e non solo”, che ha presentato i dettagli dell’iniziativa in una conferenza stampa a Potenza. L’intenzione è quella di trasformare potenziali difficoltà in opportunità di lavoro, sfruttando modelli di cooperazione e innovazione già testati altrove.

La situazione dei lavoratori e il modello Gkn

La Gkn di Campi di Bisenzio è un esempio emblematico di come un gruppo di lavoratori possa unirsi per creare un futuro diverso in situazioni di crisi. Da tre anni, i dipendenti di questa fabbrica toscana sono riuniti in assemblea permanente a seguito di licenziamenti collettivi che hanno messo a rischio il loro posto di lavoro. In risposta a questa crisi, i lavoratori hanno avviato un’iniziativa di azionariato popolare che ha portato alla costituzione di una cooperativa. Raccogliendo 1,3 milioni di euro, sono riusciti a dare vita a una nuova realtà produttiva, riconvertendosi nella fabbricazione di pannelli fotovoltaici.

Questa trasformazione ha permesso non solo di mantenere il lavoro per i dipendenti originali, ma ha anche aperto nuove opportunità di occupazione. Tra gli azionisti della cooperativa ci sono anche quattro operai lucani, un segno tangibile di come il modello possa adattarsi anche al contesto dell’industria lucana. Questa esperienza è diventata un faro di speranza per molti, dimostrando che l’innovazione e la solidarietà possono essere le chiavi per affrontare le sfide occupazionali.

Proposte per la Basilicata e il ruolo delle istituzioni

Il collettivo “Stellantis e non solo” si è posto come obiettivo primario quello di estendere il modello Gkn anche in Basilicata, creando una rete di supporto per i lavoratori colpiti dalla crisi industriale. I membri del collettivo hanno sottolineato l’importanza della mobilitazione sociale e dell’unità tra diversi attori: lavoratori, politici e istituzioni sono chiamati a collaborare per difendere i posti di lavoro e garantire un futuro sostenibile per la regione.

In attesa della legge regionale promossa in Toscana, che punta alla creazione di consorzi industriali, i membri del collettivo lucano vogliono proporre un modello simile. L’idea è di costruire un progetto di reindustrializzazione che possa trasformare le difficoltà in opportunità, mirando a coinvolgere tutti gli attori sociali in un’azione comune. I rappresentanti del collettivo affermano che, seguendo l’esempio di Campi Bisenzio, è possibile generare un’onda di supporto e dimostrare la forza della comunità lucana.

La mobilitazione e le prospettive future

Il progetto di reindustrializzazione proposto dai membri del collettivo è frutto di una mobilitazione creativa e di un forte senso di comunità. Lavoratori e sostenitori si sono uniti attorno a un ideale comune: trasformare la Basilicata in un terreno fertile per iniziative industriali che favoriscano l’occupazione e lo sviluppo economico sostenibile. L’obiettivo è chiaro: creare una rete di consorzi che riconsideri le attuali modalità di produzione, coinvolgendo direttamente i lavoratori nel processo decisionale.

I rappresentanti del collettivo hanno messo in evidenza che la mobilitazione non riguarda solo la sopravvivenza lavorativa, ma implica anche una rinascita delle identità locali e il rafforzamento del tessuto sociale. Le azioni intraprese a Potenza potrebbero rappresentare una sfida per le istituzioni locali, chiamate a rispondere prontamente alle richieste di cambiamento. L’auspicio di chi partecipa a questa iniziativa è che si possa dar vita a un modello replicabile che possa portare benefici concreti non solo in Basilicata, ma anche in altre regioni del Paese.

Oggi più che mai, si percepisce la necessità di una risposta articolata e concreta per garantire un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie, con la speranza che questa mobilitazione possa davvero fare la differenza nel panorama occupazionale lucano.

Ultimo aggiornamento il 28 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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