Nel panorama finanziario italiano, le banche hanno registrato un anno positivo nel 2024, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, dato il contesto economico. La Fondazione Fiba di First Cisl ha pubblicato un’analisi che evidenzia come i primi cinque gruppi bancari – Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, MPS e Bper – abbiano visto un incremento dei ricavi e degli utili, nonostante l’andamento dei tassi d’interesse in ribasso. Questo scenario evidenzia un cambiamento significativo nella dinamica delle entrate, con le commissioni che giocano un ruolo centrale.
Crescita delle commissioni e utili in aumento
Il 2024 si chiude con ottimi risultati per le banche italiane: i proventi operativi sono cresciuti del 5,6% e il risultato netto è aumentato del 7,2% rispetto all’anno precedente. Questa crescita si deve principalmente all’incremento delle commissioni nette, che hanno visto un balzo dell’8%. Questo rappresenta un’inversione rispetto al trend dello scorso anno, quando i ricavi da interessi netti erano stati a lungo il motore principale delle entrate bancarie.
Particolarmente significativi sono i risultati relativi alle commissioni generate dalle attività di gestione, intermediazione e consulenza, che hanno superato le aspettative iniziali. Il successo di queste voci di ricavo sembra suggerire un cambiamento nelle preferenze dei clienti, che possono trovare in queste offerte un valore maggiore rispetto ai tradizionali prodotti di credito.
Il focus delle banche sulla diversificazione delle fonti di reddito è apparso cruciale nel navigare le sfide del mercato. La crescente consapevolezza dei consumatori riguardo alla gestione patrimoniale e alla consulenza finanziaria ha contribuito a questa evoluzione del modello di business bancario.
Credito in calo e sfide future
Nonostante i buoni risultati in termini di ricavi e profitti, il settore bancario deve affrontare delle sfide significative. Si osserva una riduzione del credito a livello aggregato, un fenomeno che potrebbe essere attribuito a una domanda ridotta. Le banche, adottando un approccio più cauteloso riguardo alle condizioni di offerta, potrebbero essere parte della problematica. Questo atteggiamento aiuta a limitare l’assorbimento di capitale, ma potrebbe anche compromettere le opportunità di crescita.
Riccardo Colombani, segretario generale di First Cisl, ha sollevato l’allerta riguardo a questi sviluppi, sottolineando come la diminuzione del credito possa costituire una minaccia per la trasformazione ecologica e digitale delle imprese italiane. La difficoltà di ottenere finanziamenti potrebbe ridurre la capacità delle aziende di investire in innovazione e sostenibilità.
La sfida per le banche italiane sarà quella di bilanciare la necessità di generare profitti con l’esigenza di sostenere la crescita economica delle imprese, in un contesto dove la prudenza eccessiva nella concessione di prestiti può portare a una stagnazione. Con il consolidamento del settore, è imperativo che le banche non solo mantengano la loro redditività, ma che allo stesso tempo sostengano gli investimenti vitali per il futuro del paese.