Un importante anniversario è stato recentemente celebrato dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che festeggia i suoi 70 anni di attività . In occasione di questo significativo traguardo, è stato pubblicato il volume “Dal Vivo. I settant’anni del Rossetti” a cura di Paolo Quazzolo e con un’introduzione di Roberto Morelli. Questo libro rappresenta un’analisi approfondita della storia di un’istituzione culturale che ha segnato la vita teatrale e artistica della regione, riflettendo sull’evoluzione economica e sulle sfide politiche affrontate nel corso degli anni.
Un traguardo importante per la cultura friulana
Il volume è stato presentato durante un incontro moderato dal giornalista e scrittore Pietro Spirito. Durante l’evento, gli autori hanno offerto una panoramica dei risultati artistici conseguiti dal Rossetti e di come l’istituzione sia riuscita a mantenere una forte identità culturale. Attraverso le pagine del libro, emerge la trama di una storia ricca di spettacoli, attori, registi, scenografi e costumisti che hanno contribuito a creare un patrimonio teatrale prezioso. A guidare il Teatro Stabile sono stati sei direttori, ognuno con il proprio stile e approccio distintivo, che hanno forgiato l’evoluzione del Rossetti nel corso dei decenni.
I direttori che hanno plasmato la storia del Rossetti
Un aspetto interessante evidenziato nel libro riguarda il primato del Rossetti come primo teatro diretto da una donna. Mimma Gallina ha avuto un ruolo chiave nel tracciare nuove rotte artistiche. Ma la lista dei direttori è lunga e onorevole. Sergio D’Osmo ha diretto per quasi 35 anni, portando stabilità e una programmazione ben definita. Furio Bordon ha contribuito ad ampliare la proposta artistica, introducendo nuovi generi e innovativi linguaggi espressivi. Antonio Calenda ha proseguito in questa direzione per quasi 20 anni, mentre Franco Però ha affrontato il difficile periodo dell’emergenza COVID, mantenendo viva l’esperienza teatrale. Attualmente, Paolo Valerio sta diversificando ulteriormente la programmazione per attrarre un pubblico variegato e aperto a nuove forme di intrattenimento.
Un ricco patrimonio di spettacoli e produzioni
Il volume offre anche schede dettagliate di oltre 50 spettacoli di produzione che testimoniano l’attività del Teatro Rossetti. Con oltre 650 spettacoli prodotti e 2500 eventi ospiti nel corso della sua storia, il Rossetti ha saputo mantenere un delicato equilibrio tra cultura e intrattenimento. È un luogo dove si avvicendano numerosi artisti e compagnie, ciascuna contribuendo a un mosaico ricco e diversificato che continua a parlare a entrambi i grandi pubblici e a quelli più selezionati. La programmazione ha sempre avuto un occhio attento alle necessità e ai gusti della comunità , risultando così accessibile e coinvolgente.
Ripartenza e prospettive future dopo il covid
Un altro tema centrale sollevato nel libro è il rilancio del teatro dopo il periodo buio della pandemia. Paolo Quazzolo ha espresso le sue preoccupazioni iniziali, temendo che il pubblico potesse allontanarsi dalle sale teatrali. Contrariamente a queste previsioni, la realtà ha dimostrato che il fascino del teatro “dal vivo” ha mantenuto il suo appeal. Oggi il Politeama Rossetti è tornato a essere affollato e animato, con spettatori desiderosi di vivere esperienze dal vivo. Questo desiderio rassicura gli operatori culturali sul fatto che il teatro può e deve continuare a essere un punto di riferimento per la cultura locale e regionale.
Il volume celebra così non solo un anniversario, ma un intero patrimonio culturale e umano, un legame profondo tra il Teatro e la comunità .
Ultimo aggiornamento il 22 Dicembre 2024 da Armando Proietti