Le cooperative sociali di Roma e della regione Lazio in mobilitazione

Le cooperative sociali di Roma e della regione Lazio in mobilitazione

Le Cooperative Sociali Di Roma Le Cooperative Sociali Di Roma
Le cooperative sociali di Roma e della regione Lazio in mobilitazione - Gaeta.it Fonte foto: abitarearoma.it

Le cooperative sociali di Roma e della regione Lazio si trovano attualmente in una fase di mobilitazione intensificata. Questa iniziativa è stata avviata per richiedere l’adeguamento delle tariffe dei servizi a causa dell’aumento dei costi, alimentato da fattori quali il rincaro generalizzato dei prezzi e il rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore. La situazione economica ha reso insostenibile l’attuale struttura tariffaria, portando le organizzazioni a spingere per un cambiamento urgente.

La mobilitazione delle cooperative sociali

La protesta del 18 luglio

Il 18 luglio scorso, le cooperative hanno organizzato un secondo presidio a Roma, svolgendosi simultaneamente sia in Campidoglio che davanti alla sede della Regione Lazio a Garbatella. Gli organizzatori, tra cui Agci Imprese Sociali Lazio, Confcooperative, Federsolidarietà Lazio, Legacoopsociali Lazio e il Forum Terzo Settore, hanno presenziato alla manifestazione, capitanati dall’ex assessora capitolina Francesca Danese. Durante l’evento, i rappresentanti hanno espresso in modo deciso e compatto le loro esigenze, evidenziando l’urgenza dell’adeguamento delle tariffe per continuare a garantire i servizi sociali essenziali.

La necessità di cambiamenti

La pressione esercitata dalle cooperative sociali è in gran parte dovuta ai recenti aumenti dell’Istat, al caro vita e al rinnovato contratto collettivo nazionale che prevede un incremento dei costi pari al 13%. Questi fattori hanno creato una profondità di crisi intervento che minaccia la sostenibilità finanziaria delle cooperative e, di conseguenza, l’erogazione dei servizi ai cittadini, soprattutto per i servizi domiciliari, che risultano tra i più colpiti.

Le risposte delle istituzioni

Promesse di intervento da parte della Regione

Le richieste delle cooperative sembrano avere trovato un ascolto positivo a livello regionale. Massimiliano Maselli, assessore della Regione Lazio, ha rilasciato dichiarazioni rassicuranti, promettendo uno stanziamento straordinario durante la fase di assestamento di bilancio, considerato da lui stesso come “un’emergenza per il 2024”.

In aggiunta, Maselli ha preannunciato l’implementazione di una nuova legge che porterà un complessivo contributo di 9 milioni di euro per il periodo 2024-2026, con un contributo straordinario di 3 milioni di euro destinato quest’anno alle cooperative. Questo intervento è visto come un primo passo verso la risoluzione delle problematiche economiche che attanagliano il settore.

Prospettive di dialogo a Roma

Parallelamente, a Roma sta emergendo un clima di dialogo. Un incontro tra una delegazione di cooperative e consiglieri sia di maggioranza che di opposizione ha evidenziato una positiva apertura di dialogo. Questo incontro rappresenta un’opportunità per le cooperative di illustrare le loro necessità e ottenere una revisione delle tariffe entro il 1° gennaio 2025.

Il focus immediato è incentrato sulla rivisitazione delle tariffe dei servizi domiciliari, riconosciuti come una priorità. Le cooperative sociali si augurano che anche il sindaco Gualtieri e l’assessora al bilancio Silvia Scozzese confermino l’impegno a supportare tali iniziative, segnalando l’urgenza di provvedimenti strutturali.

Le richieste delle cooperative

Le rivendicazioni fondamentali

Le cooperative sociali hanno delineato richieste specifiche, tra cui l’adeguamento delle tariffe per i servizi, per affrontare efficacemente gli aumenti dei costi. In particolare, chiedono misure urgenti per i servizi domiciliari, che rappresentano un’area critica del settore afflitta dal mancato adeguamento tariffario.

Un altro punto cruciale è il bisogno di sostegno strutturale al settore della cooperazione sociale, essenziale per garantire il prosieguo delle attività e la qualità dei servizi erogati. Mentre la mobilitazione continua, le prime risposte positive da parte di Regione e Comune sembrano suggerire una possibile via per un dialogo costruttivo e risolutivo su queste tematiche impattanti per la comunità.

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